Politica

Il boom della grande distribuzione nella Russia dell'embargo

 

Mosca (askanews) - La grande distribuzione in Russia è in pieno boom. Oggi la Federazione russa è il quarto mercato food retail in Europa e il nono al mondo. E vale 203 miliardi di dollari. La Germania è lievemente al di sopra con 212 miliardi, l'Italia molto al di sotto con 181 miliardi. Una case history sono Dixy Group e la sua crescita impressionante: da 646 punti vendita nel 2010 a ben 2.708 nel 2015. E il picco di aperture si è registrato proprio nel periodo dall'inizio delle sanzioni occidentali contro Mosca, dal 2014 a oggi. Segno che il mercato non conosce crisi.Il nuovo amministratore delegato, il portoghese Pedro Manuel Pereira Da Silva, ha portato avanti la politica della revisione degli assortimenti, senza perdere di vista la qualità: "Se mi chiede delle sanzioni, io non ero in Russia allora, ma quello che posso condividere è l'esperienza dei miei colleghi. Naturalmente c'è stato un certo indebolimento nel nostro assortimento a quei tempi, in particolare nelle voci che venivano importate e sono finite sotto sanzioni. Ma oggi non abbiamo esigenze particolari nel nostro assortimento, perché tutte le esigenze sono sostanzialmente coperte dalla produzione nazionale in Russia o da varie origini di produzione che abbiamo sviluppato nel frattempo".Ma non è solo Dixy. Qui siamo alla Moscow Nut Company e sul posto ci mostrano i macchinari per la lavorazione delle arachidi: svettano il nome dell'italiana Brovind e i suoi impianti completi "chiavi in mano". In questo caso al servizio di un mercato, che nonostante la crisi economica e le sanzioni, appare in crescita.