Politica

In Turchia si moltiplicano gli attacchi contro rifugiati siriani

 

Milano, 10 lug. (askanews) - La Turchia è il Paese che ospita il più alto numero di rifugiati al mondo. Qui vivono oltre 3,5 milioni di siriani, 500mila nella sola Istanbul. Ma recentemente diversi attacchi contro la popolazione siriana e le loro attività fanno temere un'escalation di tensione e xenofobia. Veri e propri attacchi coordinati, come racconta Ahmad Yassine, barbiere di Istanbul."Stavo lavorando nel mio salone quando alcune persone hanno cominciato a radunarsi fuori. Circa un'ora e mezza dopo hanno iniziato ad attaccare i siriani, saccheggiando i negozi. Ho tirato giù la saracinesca, ma loro hanno rotto una finestra e uno specchio. In strada picchiavano le persone".Stessa cosa accaduta a Mohammad Amari, sono entrati nella panetteria in cui lavora, hanno rotto vetri e mensole.Molti turchi nel quartiere condannano le violenze. "I siriani qui lavorano, portano avanti le loro imprese e la gente è invidiosa. Molti dicono 'i nostri giovani non lavorano e loro invece aprono negozi'. Ma non è complicato, ognuno è libero, tutti se vogliono possono aprire un negozio" dice un abitante. E un altro cittadino: "Non attaccate i negozi, questo è quello che penso. Se non volete i siriani, fate una petizione, mettete le firme, andate dal nostro presidente e diteglielo: 'Non li vogliamo'. Potete provare in modi legali, ma non otterrete niente distruggendo e vandalizzando tutto".