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Iraq, la battaglia di Mosul si annuncia lunga, feroce e complessa

 

Tall Faris, Iraq (askanews) - A circa sei settimane dall'inizio dell'attacco lanciato dal governo iracheno per strappare dalla mani dell'Isis la strategica località di Mosul, appare chiaro che le forze armate di Bagdad hanno di fronte una campagna difficile e complessa per riprendere il controllo di una città abbandonata in fretta e furia nel giugno 2014.I guerriglieri islamisti sapevano che la controffensiva sarebbe un giorno scattata e hanno avuto due anni e mezzo per prepararsi. Non stupisce quindi che l'avanzata verso l'ultima roccaforte Isis in territorio iracheno debba farsi largo, strada per strada, di fronte a una resistenza organizzata intorno a cecchini, tiri di mortaio e attacchi suicidi corpo a corpo.Per di più, i reparti avanzanti non devono solo conquistare posizioni militari ma devono anche consolidare le aree liberate provvedendo strutture e rifornimenti per la popolazione civile. Il tutto in mezzo a una velenosa eredità coloniale che ha regalato all'Iraq uno Stato senza una geografia e con una compagine etnica e religiosa frammentata e aspramente divisa tra sciiti, sunniti e curdi.Senza contare che l'Isis potrebbe un giorno abbandonare i combattimenti casa per casa a Mosul e rifluire nelle zone rurali della regione, per dare vita a un'insurgency settaria e feroce sul modello di quella che colpì le forze di occupazione americane e che ancora oggi toglie il sonno a molti generali statunitensi, in servizio attivo o in pensione.Alla luce di tutto questo appare molto probabile che la battaglia di Mosul non sia destinata a finire, una volta per tutte, in pochi giorni.(Immagini Afp)