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La Germania rimpatria 60 afgani, è parte di un accordo Ue-Kabul

 

Roma, (askanews) - Per la seconda volta in meno di un mese la Germania ha rimpatriato 26 richiedenti asilo di origina afgana, la cui domanda è stata respinta. Un charter, con a bordo 85 poliziotti tedeschi, li ha riportati in Afghanistan.Il 15 dicembre ne sono stati rimpatriati altri 34, tutti uomini, con un charter partito da Francoforte, parte di un contestato programma di rimpatrio, nell'ambito di un accordo tra Afghanistan e Unione europea per ridurre il numero dei migranti. Atterrato a Kabul, Murtaza Mohammadi, che in Germania ha vissuto sei anni, spiega:"Non ho quasi mai vissuto in Afghanistan. Non so nemmeno come è fatto. Avevo 6 anni quando sono partito per l'Iran"."In Afghanistan non vedo una situazione sicura. Al di là dei rimpatri, anche la gente che vive qui non si sente sicura. Invece di rimpatriarci, il governo avrebbe dovuto mantenere la sicurezza delle persone che vivono qui".Per Atiwullah Akbari, altro rimpatriato, invece:"In Afghanistan i rischi per la vita sono del 100%. Credo che chi mi ha minacciato mi troverà molto presto. Nel 2015 non uscivo più di casa in Afghanistan. Quando uscivo per lavoro, guardavo tutti con sospetto temendo che volessero tagliarmi la testa".Il connazionale Arash Alkozai, aggiunge:"Se l'Afghanistan fosse sicuro e avesse opportunità di lavoro, perché dovrei lasciare il mio paese e andare in un paese dove ti discriminano perché hai i capelli neri? Se vai nei loro uffici e non hai i capelli biondi, allora difficilmente ti danno da lavorare".Le associazioni pro-rifugiati e l'opposizione al governo hanno contestato il programma di rimpatri, sostenendo che l'Afghanistan non è ancora un paese sicuro. La Germania ha accolto circa 890.000 richiedenti asilo nel 2015, tra cui 150.000 afgani. Il flusso è sceso a 213.000 tra gennaio e settembre 2016 dopo l'accordo con la Turchia e le chiusure dei confini sulla rotta balcanica.