Politica

Myanmar, la Corte Suprema boccia l'appello dei reporter Reuters

 

Roma, 23 apr. (askanews) - La Corte Suprema del Myanmar ha respinto l'appello dei due giornalisti della Reuters, in carcere per accuse legate ai loro servizi sulle condizioni della minoranza Rohingya.Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono stati condannati a sette anni di reclusione a settembre 2018, dopo essere stati arrestati a dicembre 2017, in un caso che ha suscitato lo sdegno e la condanna unanime della comunità internazionale.L'accusa è di aver violato alcuni segreti di Stato svelando che le forze di sicurezza hanno giustiziato musulmani Rohingya nel corso di un'operazione militare nel 2017.Anche un tribunale di grado inferiore aveva respinto il loro appello prima che fosse portato di fronte alla Corte Suprema. Adesso è stata confermata la sentenza. Entrambi i giornalisti si sono sempre professati innocenti."Sono contrariata dalla decisione della Corte Suprema - ha detto Chit Suu Win, la moglie di Kyaw Soe Oo - speravamo che i nostri mariti sarebbero stati rilasciati"."Speriamo nel meglio - ha aggiunto Pan Ei Mon, moglie di Wa Lone - che qualcosa possa cambiare".Quando sono stati arrestati, i due indagavano su esecuzioni di massa dei Rohingya, centinaia di migliaia dei quali sono stati costretti a fuggire dalla distruzione e dalla persecuzione nella provincia settentrionale di Rakhine. Secondo il loro legale la sentenza colpisce tutti."Ci dispiace molto, non solo per loro ma per il Paese, per la situazione della libertà della stampa e il diritto all'informazione. Penso che tutti quanti abbiamo subito un danno da questo verdetto".