Politica

Piazza Fontana, Mattarella: Stato colpevole per i depistaggi

 

Milano, 12 dic. (askanews) - Cinquanta anni fa, il 12 dicembre del 1969, la strage di piazza Fontana a Milano, il più grave atto terroristico chel'Italia repubblicana avesse conosciuto fino a quel momento. Alle commemorazioni dei 17 morti nell'esplosione della bomba nei locali della Banca Nazionale dell'Agricolturae è intervenuto anche Sergio Mattarella.Il presidente della Repubblica ha incontrato i familiari delle vittime e ancheLicia Rognini, vedova di Giuseppe Pinelli, e Gemma Calabresi, vedova del commissarioLuigi ucciso in un'attentato nel 1972. "Siamo qui, oggi - ha detto Mattarella - perché avvertiamo ildovere di ricordare, insieme, avvenimenti per i quali si è fattaverità e si è cercata giustizia, tra difficoltà e ostacoli, esovente giungendo a esiti insoddisfacenti. L'identità della Repubblica èsegnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionaledell'Agricoltura".In uno dei suoi passaggi Mattarella ha parlato dei depistaggi che segnarono le indagini sulla strage. "L'attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata doppiamente colpevole. un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali a reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent'anni dall'entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto".Infine il capo dello Stato si è rivolto ai parenti delle vittime: L'italia vi è debitrice e ci sientiamo legati a un vincolo morale.