Politica

#Romadicebasta: sei donne che vogliono cambiare la capitale

 

Roma, 20 ott. (askanews) - "Tutti per Roma, Roma per Tutti": un progetto civico nato dalla volontà di sei donne romane, professioniste e conoscitrici della realtà capitolina, che da maggio 2018 si sono lanciate in una campagna per denunciare gli innumerevoli mali della città eterna. La portavoce Emma Amiconi intervistata da askanews spiega i motivi della protesta che porterà a un sit-in il 27 ottobre in Campidoglio, con l'hashtag #Romadicebasta:"Noi siamo partite con un gruppo Facebook; l'intenzione era dare voce a persone, gruppi, associazioni che lavorano da anni sul territorio romano anche per raccogliere proposte, suggerimenti; perché a dispetto degli impegni presi dell'amministrazione, quello che si registra è che la vita quotidiana non funziona. Le denunce che abbiamo raccolto fanno riferimento allo spazio pubblico, al suolo, all'aria, alla vista, all'olfatto: lo spazio fatto di strade che non sono manutenute, marciapiedi pessimi, nettezza urbana non raccolta, il verde urbano, il traffico, e quindi via via anche l'inquinamento acustico e delle polveri. Ci sono studi che dicono che il livello dell'inquinamento a Roma è altissimo e pericoloso soprattutto per bambini e anziani. Quindi la qualità dello spazio pubblico nella quale tutti, cittadini e turisti, devono metterci del loro. Ma questo deve partire da un'intervento dell'amministrazione e delle aziende, dei servizi pubblici che hanno un ruolo prioritario".L'interesse mediatico di questa proposta ha avuto grande eco internazionale. E' l'inizio di un percorso? "Pensiamo di sì. Il merito della grande eco è di Roma, non nostro; noi abbiamo forse intercettato il momento, il messaggio. Il nostro è un messaggio di denuncia ma anche di proposta perché tu a una città, ai cittadini devi una prospettiva, renderli alleati e partecipi, far leva sull'attivismo e sul desiderio di contribuire, perché i romani la amano questa città. Finora l'amministrazione ha saputo dire solo "no". Ma se il no alle Olimpiadi per esempio era considerato necessario per tutelare la vita quotidiana, questo non è accaduto"."Il 27 ottobre succederà un sit-in non una manifestazione tradizionale. Ci sarà musica, striscioni, cartelloni, una cosa pacifica con proposte. Speriamo che da questa iniziativa nasceranno altre date e avremo la capacità di organizzare proposte e segnalarle come priorità" conclude Amiconi.