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Russia, neanche la più bassa affluenza ferma Vladimir Putin

 

Mosca (askanews) - Molte luci e qualche ombra nell'ennesimo trionfo elettorale per il presidente russo Vladimir Putin. Alle elezioni legislative Russia Unita, il partito di governo, supera le previsioni e vince sfiorando il 55%, ottenendo una schiacciante maggioranza assoluta alla Duma, la camera bassa del Parlamento russo, con 338 seggi su 450.L'opposizione si consola segnalando che l'affluenza si è attestata sotto il 50%, fissandosi a uno storico record negativo del 47,8%. Secondo i dati della Commissione elettorale centrale, la partecipazione al voto si è rivelata particolarmente bassa soprattutto a Mosca e a San Pietroburgo. Non è la più alta che abbiamo visto, ma è comunque alta, ha dichiarato Putin, prendendo la parola nel corso di una visita a sorpresa al quartier generale di Russia Unita nella notte elettorale.Il voto era giudicato un test importante per Putin, a meno di due anni dalla fine del suo terzo mandato non consecutivo e in vista delle cruciali elezioni presidenziali del 2018, in cui si presume che il leader del Cremlino si ripresenti per una rielezione alla presidenza. Anche perché la Russia in questi ultimi e recenti anni ha visto drammaticamente trasformare le sue consolidate relazioni estere, dai delicati equilibri internazionali al complesso rapporto con la Nato.Soprattutto alla luce della grave crisi economica provocata dal dimezzamento del prezzo della sua principale fonte di reddito, il petrolio, e di conseguenza del valore della sua moneta, il rublo, contro euro e dollaro. Una crisi non ancora superata a cui si è aggiunto, non a caso, un parziale isolamento finanziario, determinato dalle sanzioni decise dall'Unione europea, dietro fortissime pressioni statunitensi, a causa della crisi ucraina e dell'annessione della Crimea, considerata irreversibile dal Cremlino.Putin, nel suo stile brusco e diretto di affrontare le questioni interne e internazionali non si è nascosto dietro il grande successo elettorale. "La situazione in Russia non è facile, le persone lo percepiscono e vogliono stabilità politica" ha dichiarato per poi aggiungere subito dopo: "La fiducia va meritata". "Le persone sono in attesa di azioni, non di parole", gli ha fatto eco l'ex ministro delle Finanze e capo del Centro per la ricerca strategica Alexey Kudrin, richiamato pochi mesi fa dal Cremlino e impegnato nel disegnare un'urgente exit strategy dalla crisi.(Immagini Afp)