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Siria, sale la tensione nell'enclave curda di Afrin nel Ghouta

 

Afrin (askanews) - Sale la tensione nell'enclave curda di Afrin, nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia, nella regione del Ghouta.Le milizie filogovernative siriane, finite sotto il fuoco dell'artiglieria turca, si sarebbero ritirate a una decina di chilometri dal confine lungo cui avrebbero dovuto schierarsi dopo che i raid aerei dell'aviazione siriana, secondo le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, avrebbero causato la morte di 200 persone fra cui molti bambini.Fonti siriane hanno parlato di "fuoco contro le posizioni" occupate dalle milizie mentre per i turchi si sarebbe trattato solo di "colpi di avvertimento" che avrebbero costretto le forze filogovernative a ripiegare. E mentre il presidente turco Recep Tayyp Erdogan annuncia l'imminente schieramento di carri armati lungo il confine, gli Stati Uniti si dicono "Profondamente preoccupati" per l'evolversi della situazione."I rapporti recenti - ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Heather Nauert - indicano che i raid aerei hanno colpito direttamente gli ospedali e quello che rimane delle strutture civili, con centinaia di morti nelle ultime 48 ore"."Le violenze devono immediatamente cessare - ha concluso - e tutti quelli che necessitano di assistenza medica devono essere evacuati immediatamente".Le milizie leali al regime del presidente Bashar al-Assad erano entrate ad Afrin nelle prime ore del pomeriggio di martedì 20 febbraio, con l'obbiettivo di dispiegarsi lungo il confine a fianco delle milizie curdo-siriane; si tratta del primo atto di presenza di forze filogovernative nella zona dal 2012.Il loro intervento era stato richiesto dagli stessi curdo-siriani, nel tentativo di porre un'argine all'offensiva contro le milizie curde lanciata da gennaio 2018 dall'esercito turco; nonostante godano del sostegno degli Stati Uniti, infatti, Ankara le considera come la branca siriana del Pkk e quindi alla stregua di un'organizzazione terroristica, da eliminare al pari dei miliziani dell'Isis.