Politica

Spagna, Grande coalizione no gracias. Aperta ogni ipotesi governo

 

Roma, (askanews) - Il ritorno degli spagnoli alle urne ha restituito un risultato non troppo diverso da quello del 20 dicembre 2015: primo ma senza maggioranza il Partido Popular (PP) con il 33% dei consensi (137 seggi del Congresso), secondi i socialisti con il 22,7% (85 seggi), deludono Unidos Podemos (21,1%, 71 seggi) e la formazione Ciudadanos (13,1%, 32 seggi). Ciò rende la formazione di un nuovo governo non meno complicata di sei mesi fa.Tra le varie possibilità si delinea un governo di grande coalizione formato dal Partito Popolare (Pp) di Mariano Rajoy e i socialisti (Psoe) guidati da Pedro Sanchez. Ma il Psoe si era ripromesso di non varcare questa linea rossa per non permettere al premier uscente di tornare alla Moncloa per un terzo mandato."E' evidente che non possiamo andare un'altra volta alle urne", dice il leader di Ciudadanos Albert RiveraPassando alle ipotesi di minoranza: a destra, il Pp, che non ha speranze di poter governare da solo, deve cercare l'astensione del Psoe, anche in caso di coalizione con il partito di centro-destra Ciudadanos (che si fermerebbe a 169 seggi su una maggioranza di 176, anche se meglio dei 163 dello scorso dicembre). Ma anche Ciudadanos ha posto come condizione per qualsiasi accordo l'esclusione di Rajoy dalla candidatura alla Moncloa."Devo dire che i risultati elettorali di questa notte non sono soddisfacenti per noi", ha commentato Pablo Iglesias, leader di Unidos Podemos, partito che ha fallito il sorpasso sul Psoe. A sinistra la somma dei seggi è addirittura inferiore: appena 156; servirebbe quindi o un astensione oppure il sostegno attivo di Ciudadanos in una formula a tre già proposta dal Psoe - e bocciata dagli aspiranti e incompatibili alleati sei mesi fa.