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Spagna, presidente parlamento Catalogna a giudizio per un voto

 

Roma, (askanews) - La presidente del parlamento della Catalogna, Carme Forcadell, è stata interrogata dal Tribunale Superiore di Giustizia regionale con l'accusa di "disobbedienza grave", per aver autorizzato il voto di una risoluzione sull'indipendenza dalla Spagna. All'uscita dal tribunale, centinaia di cittadini e di politici catalani hanno manifestato la loro solidarietà a Forcadell, che rischia di essere destituita giudizialmente, alcuni con striscioni con su scritto "E' una questione di democrazia".La stessa Forcadell, in una dichiarazione davanti alla stampa successiva all'udienza, ha insistito su questo punto: "Quel che è in gioco è la democrazia, non il futuro politico di una persona o di un'altra. Oggi non si attacca solo la presidenza del Parlamento, ma si attacca l'essenza di questa istituzione: il dibattito e la parola. Quello che è accaduto oggi è inconcepibile in uno Stato davvero democratico".Figura di punta delle gigantesche manifestazioni pro-indipendenza che si sono ripetute a Barcellona e in Catalogna dal 2012 in poi, Forcadell è perseguita per aver consentito l'esame e l'adozione da parte dei deputati regionali, lo scorso luglio, di una risoluzione che fissava diverse tappe fino alla proclamazione di una Repubblica Catalana. Il Tribunale Costituzionale spagnolo aveva chiesto la proibizione del voto. Forcadell, secondo quanto riporta la stampa ha sostenuto davanti al giudice di non avere il potere di impedire un dibattito liberamente chiesto dai deputati.Già dalla sera precedente l'udienza, alcune migliaia di persone si sono radunate davanti alla sede dal governo regionale catalano nel centro di Barcellona per manifestare il loro sostegno alla presidente del parlamento: fra queste anche la sindaca Ada Colau. Forcadell ha anche avuto il sostegno di circa 400 sindaci catalani e di diversi altri politici perseguiti per motivi analoghi, fra cui anche l'ex presidente del governo regionale Artur Mas, che dovrebbe essere processato a sua volta per "disobbedienza" e "prevaricazione" per aver organizzato la consultazione popolare simbolica sull'indipendenza nel 2014.Dallo scorso 2011, la risposta del governo conservatore spagnolo di Mariano Rajoy alla crescita dell'indipendentismo in Catalogna è stata unicamente giudiziaria, con numerosi ricorsi al Tribunale costituzionale (i cui giudici sono a maggioranza conservatrice). Quest'ultimo ha sospeso il progetto di referendum di autodeterminazione che il presidente regionale Carles Puigdemont vuole organizzare il prossimo settembre. I tribunali hanno anche intrapreso alcuni processi contro responsabili politici locali per atti simbolici come l'esposizione di bandiere indipendentiste sulla facciata dei municipi in periodo elettorale.(Credit Immagini: Agencia Catalana de Notìcies)