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Vino prodotto ai piedi dell'Himalaya, la sfida francese in Cina

 

Roma, (askanews) - Vino di alta qualità prodotto nell'angolo del mondo più impensato: ai piedi dell'Himalaya, in Cina, a 2.200 metri di altitudine. Qui siamo a Adong, alle porte del Tibet, dove il gigante francese di vini, Moet Hennessy, ha deciso di piantare in Cina dei vigneti destinati alla produzione di vini di alta qualità. E così, una bottiglia di questi rossi viene venduta anche a 300 dollari, ovvero circa 266 euro, agli Stati Uniti e in Europa.Anche se la Cina non è conosciuta come grande produttore di vino, il gigante francese del vino d'eccellenza ha fatto questa scelto per mostrare che il paese asiatico è in grado di produrre un vino rosso di alta qualità.Maxence Dulou è direttore della tenuta aperta nel 2012 dopo quattro anni di ricerca del territorio ideale: "Effettivamente, c'è una connotazione non molto positiva, per il Made in China, ma tutto ciò che possiamo fare è metterci la passione, lavoriamo con la massima precisione in modo da realizzare il miglior vino possibile. Penso che indirettamente, facciamo parte di un processo che tende a portare in alto il "made in China".Questi vini sembrano molto apprezzati nei ristoranti cinesi. Qualcuno dice che somigliano a un bordeaux, ma comunque sono diversi dai soliti rossi cinesi.La tenuta di Moet Hennessy conta 28 ettari ripartiti in 300 appezzamenti, tutti diversi per dimensioni e modalità di vendemmia. "Un terreno ha bisogno di essere trattato in modo differente, e qui in effetti è molto complicato, è un terreno molto particolare".Ogni ettaro necessita in media di 3.500 euro di lavoro per anno, ovvero quattro volte di più dei grandi vigneti al mondo. La ragione? Tutto viene fatto a mano. Sicuramente, per gli agricoltori del territorio, un'occasione economica importante:Dice Ci Liwudui, del villaggio. "Questo ha portato buone occasioni ai quattro villaggi, molti cambiamenti, non ci dobbiamo più preoccupare dei soldi, la gente non deve più partire per trovare un lavoro. Possiamo restare qui da noi".