Scienza e tecnologia

Le infezioni antibiotico-resistenti minacciano anche l'economia

 

New York (askanews) - Le infezioni sempre più resistenti agli antibiotici sono in grado, da oggi al 2050, di produrre effetti devastanti non solo sulla popolazione mondiale, ma anche sull'economia internazionale, paragonabili in peggio agli effetti della crisi economica planetaria del 2008.L'allarme è lanciato da uno studio della Banca mondiale in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni unite a New York che sottolinea come la resistenza microbica potrà accrescere la povertà soprattutto nei paesi più diseredati. La gravità della minaccia è in grado di erodere i guadagni economici ottenuti a caro prezzo e di vanificare l'obiettivo di porre fine a situazioni di povertà estrema per accrescere il benessere, ha dichiarato Jim Yong Kim, dal 2012 presidente della Banca mondiale dopo essere stato alla guida del dipartimento di salute pubblica della facoltà di Medicina di Harvard.Il pericolo è stato sottolineato anche da Keiji Fukuda, vice direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità. "Stiamo perdendo la capacità di curare le infezioni che diventano sempre più resistenti agli antibiotici che utilizziamo per i malati", ha detto Fukuda. "Prevediamo che da qui al 2050, un orizzonte non lontano, moriranno più persone a causa di infezioni antibiotico-resistenti che di cancro".Una situazione drammatica che avrà ripercussioni anche a livello di stabilità economica internazionale."È un problema che riguarda tutto il mondo. Provocherà la morte di molte persone e costerà molto caro anche in termini economici. Perché è in grado di minare la capacità di sostenere il sistema sanitario, gli approvvigionamenti di generi alimentari e gli aiuti allo sviluppo", ha concluso il vice direttore dell'Oms.Nello scenario peggiore previsto dalla Banca mondiale, la resistenza agli antibiotici potrebbe causare una caduta catastrofica del 5% del Pil nei paesi a basso reddito e sprofondare 28 milioni di persone nella povertà tra oggi e il 2050. E a differenza della crisi finanziaria del 2008, la peggiore dalla Grande depressione degli anni '30, non ci sarà possibilità di un ripresa ciclica a medio termine dato che l'impatto delle malattie antibiotico-resistenti è destinato a continuare a lungo.(Immagini Afp)