Scienza e tecnologia

Spazio, da Juno scoperte Made in Italy anche sui cicloni di Giove

 

Milano, 8 mar. (askanews) - Il contributo italiano alla missione Juno della Nasa, oltre che le novità relative alla profondità dei venti di Giove misurata con lo strumento KaT, riguarda anche le scoperte sui mega cicloni che "danzano" sopra i poli del pianeta, misurati per la prima volta grazie allo strumento Jiram di Leonardo.Le dimensioni di questi cicloni sono enormi; al nord possono raggiungere un diametro di 4mila chilometri, al sud addirittura superare i 6mila con venti tra i 150 e i 350 chilometri orari.La misurazione di questi cicloni colossali è stata resa possibile, appunto, da Jiram (Jovian Infrared Auroral Mapper), una sorta di "macchina fotografica a infrarossi in grado di osservare sia le emissioni aurorali sia quelle termiche del pianeta.Responsabile scientifico della scoperta è il fisico Alberto Adriani dell'Inaf che, intervistato da askanews, aveva spiegato così il funzionamento di Jiram."È uno strumento costruito primariamente per fare mappe e studiare le aurore gioviane ma per le sue caratteristiche possiamo usarlo anche per studiare l'atmosfera e le radiazioni intorno al pianeta stesso. Abbiamo di fatto scoperto come sono fatte le zone polari del pianeta che non sono assolutamente visibili dalla Terra".Jiram, finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e operato dall'Inaf, è stato realizzato da Leonardo a Campi Bisenzio dove l'azienda italiana ha fabbricato tutti gli strumenti per le più importanti missioni di esplorazione planetaria degli ultimi anni, come Cassini, Rosetta, Venus Express e Dawn.