Scienza e tecnologia

Spazio, Hubble fotografa il quasar più brillante dell'universo

 

Milano (askanews) - Il nome è impronunciabile ma la sua unicità è degna di nota; parliamo dell'oggetto celeste più luminoso mai fotografato dalla Terra nell'universo conosciuto, con una luce emessa 500mila miliardi di volte maggiore di quella del nostro Sole.Si tratta di un quasar, cioé il nucleo di una lontanissima galassia dove risiedeva un buco nero intento ad ingoiare la materia che lo circondava.È stato scoperto grazie al telescopio orbitante Hubble e a una serie di osservazioni con telescopi terrestri da un team internazionale di ricercatori guidato da Xiaohui Fan dell'Università dell Arizona a Tucson e a cui ha partecipato anche l'italiano Marco Bonaglia, ricercatore dell IstitutoNazionale di Astrofisica (INAF) di Firenze, raggiunto via Skype."La particolarità di questo Quasar - ha spiegato lo scienziato - è che circa a metà strada tra noi è l'oggetto vi è una galassia, che ha l'effetto di curvare la radiazione luminosa emessa dal quasar e concentrarla nella nostra direzione aumentando la quantità di luce che viene raccolta dai nostri osservatori a terra e quindi aumentando l'intensità luminosa che riusciamo a catturare di un fattore circa 50, e questo rende questo oggetto il più brillante mai osservato a questa distanza".Il quasar si trova a 12,8 miliardi di anni luce da noi. Questo vuol dire che l'immagine che noi vediamo è un'istantanea di un'epoca in cui l'universo aveva meno di un miliardo di anni e le prime galassie si stavano ancora formando."Il nostro contributo - ha continuato Bonaglia - è stato che nel marzo del 2018 abbiamo osservato questo quasar con il telescopio Lbt questo quasar nelle bande a infrarosso, utilizzando lo strumento LUCI abbinato al sistema di ottica adattiva ARGOS e successivamente, analizzando i dati, abbiamo notato che l immagine del quasar può essere risolta mostrando due altri oggetti nelle vicinanze dell'oggetto principale".La sterminata quantità di radiazione emessa dal quasar è stata prodotta dal buco nero che risiede nel cuore della galassia, a quell epoca ancora in formazione, mentre "ingoiava" enormi quantità di materia, attirata dalla sua intensa forza gravitazionale.