Scienza e tecnologia

Spazio, la Cina simula una base marziana nel deserto del Gobi

 

Milano, 17 apr. (askanews) - La Cina va su Marte, o meglio... crea una base marziana sulla Terra, preparandosi al turismo spaziale. Teatro di questa nuova avventura: il deserto del Gobi nella provincia nordoccidentale di Gansu, a circa 40 chilometri da Jinchang, dove, nell'ambito del progetto C-Space, è stata creata Marte Base 1, questo vero e proprio "hotel marziano" che ha lo scopo di simulare la vita di un potenziale manipolo di turisti sul pianeta rosso.L'habitat è strutturato su una cupola argentata al quale sono collegati 9 moduli più piccoli, tra cui la sala controllo, una serra e la camera d'equilibrio. Gli interni sono degni di un film di fantascienza."L'ambiente che abbiamo provato a ricreare - ha spiegato Bai Fan, fondatore del progetto C-Space - stimola le giovani generazioni a essere determinate nell'esplorare ed essere coraggiose, oltre a far capire loro quanto sia difficile diventare un astronauta. Infine, attraverso questa simulazione, possono apprezzare di più la vita sulla Terra".I primi a visitare il Marte Base 1 sono stati alcuni studenti, e probabilmente fra loro c'è davvero qualcuno che un giorno metterà piede su Marte."È straordiario - ha detto il giovane Dou - puoi davvero farti un'idea molto realistica di cosa significhi vivere su Marte"."Penso che le stelle nel cielo notturno siano qualcosa di meraviglioso e misterioso - ha aggiunto la piccola Zhao - a scuola abbiamo incontrato degli astronauti che ci hanno parlato delle loro missioni spaziali e anche io voglio diventare un'astronauta".Il programma spaziale cinese, sebbene in ritardo rispetto a Stati Uniti e Russia, in quest'ultimo periodo sta facendo passi da gigante. Pechino ha già costruito due prototipi di stazione spaziale, le Tiangong 1 e 2 e si appresta a realizzarne una operativa più grande. Ha mandato la sonda Chang'e-4 sul lato nascosto della Luna e ha l'ambizione di mandare a breve anche l'uomo sul nostro satellite naturale. La base marziana che ha ricevuto il supporto del China Astronaut Centre e del China Intercontinental Communication Center (CICC), una società a partecipazione pubblica, dunque, appare come una naturale evoluzione di questo programma e chissà che un giorno non diventi realtà.