Scienza e tecnologia

Spazio, Luca Parmitano volerà di nuovo sull'Iss nel maggio 2019

 

Lucerna (askanews) - Dalle parole del presidente dell'Asi, Roberto Battiston la conferma. L'astronauta italiano dell'Esa, Luca Parmitano, ten col. pilota sperimentatore dell'Aeronautica militare, è stato candidato dall'Agenzia spaziale europea per una seconda opportunità di volo sulla Stazione spaziale internazionale, per il mese di maggio 2019.Lo ha annunciato a Lucerna, in Svizzera, il direttore generale dell'Esa, Jan Woerner durante il vertice ministeriale dell'Agenzia, l'incontro annuale tra i ministri a cui competono le attività spaziali dei 22 paesi membri dell'Esa e i responsabili delle rispettive agenzie spaziali. La decisione formale sarà presa nella primavera del 2017 dal Multilateral Crew Operations Panel, il forum principale per il coordinamento e la risoluzione delle questioni relative agli equipaggi della Stazione spaziale.Grande soddisfazione è stata espressa a Lucerna dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, e dal presidente dell'Asi, Roberto Battiston, per i quali questa nuova opportunità di volo per Parmitano conferma l'alto livello di preparazione del nostro astronauta nonché l'importanza del ruolo italiano nell'Esa, nell'ambito della ricerca scientifica e dell'esplorazione spaziale.Luca Parmitano, ha già volato nello Spazio nel 2013, con la missione "Volare" dell'Asi ed è stato il primo italiano a compiere attività extraveicolari, la seconda delle quali interrotta per una perdita di acqua nella sua tuta spaziale.L'Esa inoltre ha deciso di rifinanziare anche la missione Exomars e il prolungamento della vita operativa della Stazione spaziale internazionale fino al 2024. In dettaglio ha spiegato Woerner, verrà stanziato in totale un miliardo e 444 milioni di euro; 400 di questi saranno destinati alla seconda fase del progetto Exomars che nel 2020 porterà su Marte un rover con una trivella, di fabbricazione italiana, che scaverà il suolo marziano fino a 2 metri di profondità, alla ricerca di tracce di vita. Una bella notizia per l'Italia che, attraverso l'Asi, ha la leadership del progetto con il 45% complessivo del contributo.