Scienza e tecnologia

Spazio, Progress e Cygnus: doppio rifornimento per la Iss

 

Milano (askanews) - Doppio rifornimento in poche ore per la Stazione spaziale internazionale con carburante, acqua, ossigeno, viveri e materiale per esperimenti scientifici. Prima è toccato alla navetta cargo russa Progress Ms-10 che ha attraccato senza problemi in maniera autonoma all'Iss.Si è trattato del primo volo verso la base orbitante dopo il lancio fallito dell'11 ottobre 2018 quando la navetta Soyuz Ms-10, con a bordo il cosmonauta russo Aleksej Ovcinin e l'astronauta americano Nick Hague, è stata costretta ad abortire il volo pochi minuti dopo il decollo dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, a causa di un'avaria a uno dei 4 booster laterali del razzo.Poche ore dopo la progress è arrivato sull'Iss il cargo americano Cygnus di Orbital Atk. La navetta, costruita in Italia da Thales Alenia Space, del gruppo Leonardo-Finmeccanica, è stata catturata con il braccio robotico dall'astronauta della Nasa, Serena Aunon-Chancellor, assistita dal comandante della Stazione, l'astronauta tedesco dell'Esa, Alexander Gerst.Per quanto riguarda il volo della Progress, l'attracco ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tecnici della Roscosmos. Le indagini seguite all'incidente della Soyuz hanno permesso di individuare rapidamente la causa del problema , consentendo la ripresa dei voli spaziali senza particolari ritardi. Anzi, addirittura anticipando i tempi; il volo della navetta Soyuz Ms-11, infatti, è stato anticipato di 2 settimane al 3 dicembre 2018, per evitare problemi nell'avvicendamento degli equipaggi a bordo dell'Iss.Dopo l'incidente, Roscosmos aveva lanciato dal cosmodromo di Plesetsk un altro razzo Soyuz con a bordo un satellite del sistema di navigazione russo Glonass e anche in quel caso non c'erano stati problemi. Con quest'ultimo successo non ci sono, quindi, davvero più ostacoli a una piena ripresa delle operazioni, scongiurando ulteriori slittamenti.Al momento, la Russia è, infatti, ancora l'unico Paese in grado di trasportare equipaggi sulla Stazione spaziale internazionale con le Soyuz in attesa che gli Stati Uniti, dopo il pensionamento degli Space Shuttle, riprendano i voli umani con le navette private Dragon 2 e Starliner.