Spettacoli

A teatro a Roma con Daniele Pecci: "Amleto è un grande codardo"

 

Roma, (askanews) - E' un intellettuale del primo Novecento in giacca e cravatta, ad alcuni di noi potrebbe ricordare i nostri nonni: è l'Amleto interpretato da Daniele Pecci al Teatro Quirino di Roma (fino al 30 ottobre).Come nella tragedia di Shakespeare del 1600 circa, il principe di Danimarca aspetta di ereditare il trono, che gli è stato soffiato dallo zio, che ha sposato anche la madre Gertrude (interpretata da Maddalena Crippa, ndr). I problemi dell'uomo shakespeariano assomigliano tremendamente a quelli dell'uomo moderno nella rappresentazione che vede l'attore romano protagonista e regista:"E' un grande anti-eroe, è un uomo impossibilitato ad agire proprio per questa sua attitudine alla parola e al discernimento filosofico e psicologico. Per cui se è vero che la parola sta sempre al posto dell'azione, lui non riuscirà a compiere un atto - ha spiegato l'attore romano in un'intervista nello studio di askanews, sottolineando - E' un grande codardo, lui credo che se lo dica almeno una quindicina di volte durante l'arco di tutta la tragedia". "Lasciarsi vivere è una cosa, ma vivere, perciò 'essere' è molto dura, per tutti", ha aggiunto.E se Ofelia impazzisce, Amleto più subdolamente si serve della pazzia per giustificare la sua non-azione:"Quando poi si finge pazzo, quando schiva quando aggredisce, è molto brillante, perché è estremamente intelligente per cui ha una grandissima ironia e un fortissimo sarcasmo e per cui spesso il pubblico ride naturalmente all'inizio un po' intimiditi perché dicono 'mah, è l'Amleto, si potrà ridere?' Ma invece no, ci sono tante battute", ha concluso.