Spettacoli

Diodato: un album per raccontarmi e l'uomo fragile che è in me

 

Roma, (askanews) - Pugliese, 35 anni, di professione cantautore. Antonio Diodato racconta il suo nuovo album "Cosa siamo diventati" (Carosello Records). Un disco che racconta un vissuto fatto di fragilità e bisogno di amore, di caduta e rinascita. Presentato a un concerto a "Radio2 live"."'Cosa siamo diventati' è il frutto di un vissuto degli ultimi anni della mia vita, è un album molto autobiografico. E credo mi rappresenti appieno, ci tenevo a fare un lavoro che mi rappresentasse, sia musicalmente, che umanamente. Ho lavorato a lungo per ottenere questo risultato, credo di esserci riuscito".L'album si apre con "Uomo fragile". "Ci sono diversi sguardi, c'è lo sguardo su me bambino, e sull'adulto che guarda quel bambino. C'è una sorta anche di viaggio temporale che ritorna spesso in questo album"."Mi si scioglie la bocca" è un brano sulle occasioni perse. Diodato crede che la gente abbia ancora voglia di sognare. "Credo ci sia ancora la voglia di rischiare e la voglia di sognare in questa società. Ne sono un esempio".L'album è autobiografico, ma quale è il brano che più rappresenta Diodato? "Cosa siamo diventati è probabilmente il brano da cui è iniziato tutto e mi sento molto legato a quell'inizio lì".E ora al via il tour. "Presentare l'album dal vivo, l'idea è di presentarlo in un tour e poi scrivere qualcosa di nuovo. Non vorrei far passare tanto tempo fra questo album e il prossimo. C'è già qualcosa che mi suona in testa, ci sono già delle parole, ma c'è ancora tanto da lavorare".