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Fermato il regista libanese Doueiri: vogliono fermare "L'insulto"

 

Beirut, (askanews) - Appena rientrato da Venezia, dove il suo ultimo film "L'Insulto" (The Insult), storia di una banale lite tra un cristiano e un palestinese, ha ottenuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile di Kamel El Basha, il regista franco-libanese Ziad Doueiri è stato arrestato all'aeroporto di Beirut, è stato ascoltato da un tribunale militare del Libano ed è poi stato rimesso in libertà senza alcuna formale accusa.L'avvocato del regista: "Voglio semplicemente rassicurare la famiglia di Ziad, gli amici e il suo pubblico, perché dopo tre ore davanti al tribunale militare Ziad è stato rimesso in libertà, senza alcuna accusa".Doueiri, divenuto noto come assistente alla regia di Quentin Tarantino (per film come (Jackie Brown, Dall'Alba al tramonto, Pulp Fiction e Reservoir Dogs), ha lavorato negli Stati Uniti fino al 2011, dopodiché è tornato a vivere stabilmente in Libano. Contrario a boicottare Israele, era già finito sotto accusa per avere girato il suo precedente film "The Attack" (2012) in parte in Israele con alcuni attori israeliani. Il film era stato bloccato nel 2013, alla sua uscita in sala. Il Libano, tuttora formalmente in guerra con Israele, vieta ai suoi cittadini di recarsi nel paese vicino. La prima del film "L'Insulto" è in programma il 12 settembre:"Il messaggio del film non piace forse a qualche partito, quindi cercano di fare uscire delle cose per impedire la diffusione del film, ma il film è legale, ha la sua potenza. Lasciamo alla società libanese decidere il livello della pellicola 'L'insulto'"."Il popolo libanese ha superato oggi queste parole diffamatorie, che accusano alcune persone di tradimento, che le accusano di crimini o sionismo. Questa gente ha colpito Ziad Doueiri, ha colpito Amin Maalouf, il più grande scrittore libanese, forse colpiranno anche Khalil Gibran e poi Gesù Cristo perché ha camminato da Nazareth a Gerusalemme".