Spettacoli

Festa Roma, "Borg McEnroe" e il dolore esistenziale di 2 campioni

 

Roma (askanews) - E' un confronto tra due campioni, due rivali, due personalità complesse il film di Janus Metz Pedersen "Borg McEnroe", presentato dal regista alla Festa del cinema di Roma, che arriverà nei cinema il 9 novembre. La leggendaria finale di Wimbledon del 1980 è il punto di partenza e di approdo del film, che attraverso flashback e ricostruzioni traccia le personalità dei due campioni. Da una parte l'algido e composto Bjorn Borg, interpretato da Sverrir Gudnason, dall'altra l'irascibile e sanguigno John McEnroe, interpretato da Shia LaBeouf. "Per me questo doveva essere qualcosa in più di un film sul tennis, piuttosto un film sul comportamento e la condizione umana, scavando nella psiche di due uomini che sembravano opposti ma condividevano lo stesso dolore esistenziale. Per loro vincere era una necessità".Dal film si scopre che Borg da ragazzo era rissoso e indisciplinato come il suo rivale, ed è poi diventato metodico, controllato, freddo per raggiungere il suo obiettivo di diventare un campione, mentre McEnroe doveva continuamente sfidare se stesso per essere all'altezza delle aspettative del padre, senza mai riuscire a mascherare la sua rabbia. "Il film evidenzia molto la solitudine di entrambi, perché il tennis si gioca contro se stessi, la propria psiche. Loro erano molto diversi ma condividevano gli stessi interrogativi e dolori, che forse condividiamo tutti". Diversa la reazione dei due veri tennisti al progetto di Metz Pedersen: il figlio di Borg, Leo, ha partecipato al film nel ruolo del padre da giovane e Bjorn ha collaborato alla realizzazione. L'irequieto John, ha confessato il regista, "non è stato altrettanto positivo sull'esito del film".