Spettacoli

Quando ci si mette un bambino... "La mia famiglia a soqquadro"

 

Roma, (askanews) - Che cos'è oggi la normalità? Avere una famiglia tradizionale o essere figli di genitori separati? Su questo riflette la commedia "La mia famiglia a soqquadro" di Max Nardari, al cinema dal 30 marzo. A raccontare il film, Marco Cocci e Bianca Nappi, due coniugi, diciamo "normali", che si amano da anni. Peccato che loro figlio, Martino, Gabriele Caprio, viva la sua tranquilla situazione familiare come qualcosa di sbagliato e "diverso", da modificare.Marco Cocci: "Una famiglia a soqquadro, lo è perché nostro figlio la renderà così, avrà delle necessità dovute all'età, al cambio di scuola, ai nuovi compagni..., e per integrarsi nel nuovo mondo ha necessità di cambiare la sua famiglia che non ha assolutamente nulla da cambiare"....Bianca Nappi: "In un mondo in cui quasi tutti i genitori dei suoi compagni sono separati è una follia, è strano, quindi Martino sente l'esigenza di provare a sfasciare la sua famiglia per averne una normale, cioè con dei genitori divorziati".Una commedia che vuole anche fotografare la nuova realtà. "Ai miei tempi un bambino con genitori separati aveva la maestra di sostegno, seriamente.... veniva trattato in un certo modo. Questa nuova normalità porta anche a non dare più valore al fatto che i genitori si separino non curandosi di quello che può succedere psicologicamente al bambino, perché è all'ordine del giorno ormai... Si dice: poi si vedrà per il bambino....".Il piccolo Martino, infatti, guarda con invidia i compagni di scuola, figli di separati, viziati e riempiti di regali, che fanno doppie vacanze e hanno due cellulari: "Ma non sa che una separazione porta un bagaglio di dolore e difficoltà che poi si trasmette soprattutto ai figli, quindi secondo me c'è uno spunto profondo in questo film. Si ride ma c'è spazio anche per degli aspetti surreali".