Spettacoli

Shirin Neshat, artista che racconta se stessa attraverso le donne

 

Roma (askanews) - Shirin Neshat è una delle più importanti artiste del mondo, ha vinto il Leone d'oro della 48esima Biennale d'Arte con "Turbulent", e il Leone d'argento per la miglior regia alla Mostra del cinema con il suo primo lungometraggio, "Donne senza uomini". Nata in Iran 60 anni fa, attraverso i suoi lavori ha sempre denunciato gli integralismi religiosi e la condizione femminile nel mondo islamico.Da anni vive negli Stati Uniti e i suoi lavori non sono mai stati esposti in Iran. Ma il mondo la celebra, e dopo aver presentato all'ultimo festival di Venezia "Looking For Oum Kulthum", film su una leggendaria cantante egiziana, il 18 ottobre riceverà a Tokyo il Praemium Imperiale 2017. Nel film si rispecchia, come donna e come artista."Le donne sono sempre state il soggetto principale del mio lavoro. In questo caso mi sono chiesta come mai vivevo questa ossessione per Oum Kulthum. Ho capito che dovevo pensare a tutti i motivi che mi avvicinavano a questa donna. E il film è diventato una riflessione su me stessa come donna artista del Medio Oriente, con i conflitti che vivo, attraverso questa storia".Secondo Neshat per tutte le artiste è complicato conciliare una vita privata e professionale: per Oum, per lei, e per tante altre non solo in Medio Oriente. Il film racconta anche un po' questo. Suo marito Shoja Azari, artista e sceneggiatore come lei, spiega."Ci sono più donne registe in Iran che negli Stati Uniti e in Europa. Nelle università c'è un 60% di donne, tanto che il governo è dovuto intervenire perché credeva che la percentuale femminile fosse troppo alta. Ci sono molte donne in Medio Oriente che raggiungono posizioni di successo, nonostante la società maschilista dominante. Il problema è che per loro è sempre tutto più difficile".