Spettacoli

Tim Burton a Roma: vi racconto ragazzi speciali così simili a me

 

Roma (askanews) - C'è tutta la visionarietà di Tim Burton e un tema a lui caro come la sensazione di diversità che si avverte soprattutto da bambini in "Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali", il film che il regista americano ha presentato a Roma e che arriverà nei cinema italiani il 15 dicembre. Affabile e solare, molto lontano dall'immagine di personaggio dark che spesso gli viene affibiata, Burton ha spiegato che è stato attratto dalla storia raccontata nel romanzo di Ransom Riggs proprio perché quei ragazzi speciali gli ricordavano lui stesso da bambino.Il film con Eva Green e Asa Butterfield racconta la storia di un adolescente che dopo la misteriosa morte del nonno si reca in una piccola isola del Galles alla ricerca di un gruppo di bambini orfani dotati di poteri speciali. Li trova nella residenza della misteriosa Miss Peregrine, di cui il nonno gli aveva molto parlato. In quel luogo scopre una storia che si snoda tra passato e presente, con personaggi feroci e orribili creature che mettono in pericolo quei bambini speciali. Il regista ha spiegato con ironia: "Io non ero un bambino particolarmente strano, o almeno non mi ci sentivo, ma gli altri mi consideravano così. Sta di fatto che sto ancora elaborando questi temi con i miei film: forse è la forma di terapia più costosa che esista".Il racconto del film parte da una serie di fotografie ritrovate dal ragazzo, e gioca tra il reale e l'irreale. Il regista di "Edward mani di forbice", "Big fish", "La fabbrica di cioccolato" continua a muoversi con grande originalità nel regno della fantasia, dice di amare i sogni e i ritmi lenti, confessa di essere estraneo alla velocità con cui corre il mondo e di considerarsi un "antitecnologico": "Se tocco un computer o un telefonino subito si rompe. E non gioco neanche con la tecnologia: fa troppo rumore, e io ne ho già abbastanza nella mia testa" ha ironizzato il regista.