Spettacoli

Venezia 75, L'armadillo di Zerocalcare dal fumetto allo schermo

 

Roma (askanews) - C'è un vero e proprio culto in Italia per il fumettista Zerocalcare e l'aspettativa per il film tratto dal suo celebre libro "La profezia dell'armadillo", era alta. La regia è stata offerta a Emanuele Scaringi, al suo primo lungometraggio, ed il film è stato presentato in concorso della sezione Orizzonti della Mostra di Venezia.IN 00.26 OUT 00.57"C'è molta aspettativa.. Di tante difficoltà c'è l'adattamento del fumetto, Zerocalcare che è un mostro sacro.. La cosa più complicata era far coesistere il tema del film con il tono, cioè alla fine la profezia è un'elaborazione del lutto, che già è complicato come genere cinematografico. Con la commedia, c'è voluto un po' a registrarlo".Il protagonista del film, Zero, interpretato da Simone Liberati, ha ventisette anni e vive nel quartiere periferico di Rebibbia a Roma. E' un disegnatore che non ha un lavoro fisso e si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all'aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk. Quando torna a casa lo aspetta però la sua coscienza critica: un Armadillo che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna su cosa succede nel mondo.Gli sceneggiatori del film sono Valerio Mastandrea, Johnny Palomba, Oscar Glioti, e naturalmente Michele Rech, in arte Zerocalcare.IN 04.42 OUT 05.33"Nell'adattamento abbiamo cercato di rispettare molto il suo mondo, senza fare il verso alle sue tavole. Ogni tanto ci sono degli omaggi che richiamano, penso alla scena del tram, alla telefonata con la madre. Lui è stato molto dentro, ad esempio la scenografia sono i suoi disegni di allora, le locandine per i gruppi punk. E' stato coinvolto in tutte le fasi, la scelta del cast, e poi ha fatto quella scelta folle, come sono folli i geni, di scrivere in diretta 'Macerie prime'. Quando abbiamo iniziato le preparazione del film ha iniziato 'Macerie prime', l'ha pubblicato, e poi aveva sei mesi per dare la seconda parte. Per cui è stato murato vivo in casa. Per cui ogni tanto lo chiamavi e ti rispondeva alle due di notte, con un fuso orario diverso tra Rebibbia e l'altro fuso orario".