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Coronavirus
Covid, cresce la voglia di estate 2021: due italiani su tre pronti a viaggiare
Josephine Skriver su Instagram

Voglia di estate, vacanze, relax e viaggi. Dopo un anno di restrizioni, incertezze e limitazioni di spostamento, gli italiani desiderano evadere dalla routine e tornare a programmare qualche partenza. Speranze sempre più prossime, confermate anche dalla prima analisi dell’EY Future Travel Behaviours. Secondo la ricerca infatti la volontà di viaggiare rimane forte tra gli italiani. L’osservatorio periodico, attraverso un campione di 1000 soggetti, ha avuto la possibilità di rilevare i trend connessi ai viaggi per vacanza e per lavoro nel Paese, delineando i comportamenti, le preferenze e le attitudini dei viaggiatori di oggi e di domani e analizzando – anche attraverso innovativi metodi di neuroscienze cognitive – l'impatto della pandemia sulla propensione degli italiani agli spostamenti.  

Dal quadro emerge che, a fronte delle restrizioni, la mobilità media giornaliera si è ridotta del 67% rispetto al 2019. Ma segnali di ripresa hanno iniziato a verificarsi dall'inizio del periodo estivo dello scorso anno. Tendenza che trova conferma anche per il 2021:  secondo i dati raccolti dall’Osservatorio EY Future Travel Behaviours due italiani su tre intende viaggiare almeno quanto prima della pandemia e per il 23% dei casi aumenta anche il numero dei viaggi.

Di fondamentale importanza anche la scelta del mezzo da utilizzare per il viaggio. La maggior parte delle persone è consapevole della differenza del rischio di contagio da Covid-19 che corre, se utilizza un mezzo pubblico o uno privato. Per questo motivo il 62% degli italiani che decidono di spostarsi, sia per motivi di lavoro sia di vacanza, ha particolarmente a cuore le possibili conseguenze del viaggio sulla propria salute e benessere. Oltre la metà delle persone intervistate perimenta uno stato di ansia nei confronti della propria salute, mentre solo il 9% del campione si dichiara “calmo” nei confronti di un possibile rischio sanitario. 

La centralità della preoccupazione per gli aspetti sanitari connessi al viaggio si riflette anche in una nuova priorità a livello dei servizi richiesti dai viaggiatori. La pandemia ha infatti introdotto nuove esigenze a cui le compagnie di trasporto si sono ritrovate a dover rispondere per soddisfare al meglio i bisogni dei viaggiatori. Secondo i dati dell’Osservatorio EY Future Behaviours, il 67% degli italiani, anche a fronte anche di un anno di grandi incertezze, chiede innanzitutto la possibilità di ottenere rimborsi e bonus automatici in caso di ritardi o disservizi.  Inoltre, il 61% desidera avere a disposizione tariffe flessibili, che garantiscano ad esempio la possibilità di usufruire di modifiche e cancellazioni gratuita. Una novità rispetto al passato, divenuta oggi imprescindibile, è rappresentata dal 54%degli italiani che pretende l’adozione di misure adeguate a garantire il distanziamento ed evitare assembramenti e dal 46% che richiede la distribuzione di presidi personali per garantire la sicurezza sanitaria. 

Ad oggi, il 47% degli italiani afferma che limiterà i propri viaggi di lavoro. Ma l’indagine EY mette in evidenza un atteggiamento latente più profondo. Infatti, i test impliciti – uno strumento utilizzato in psicologia per indagare i processi mentali automatici che fanno da sfondo ai processi mentali consapevoli e intenzionali – rivelano che il desiderio di vedersi dal vivo in ambito lavorativo rimane forte. Il 65% del campione preferisce gli incontri di lavoro in presenza, a fronte di una percentuale minoritaria, del 18%, che invece preferisce i meeting virtuali. 

Inoltre, la pandemia sembra aver acceso significativamente l’attenzione dei viaggiatori verso la sostenibilità ambientale: una consapevolezza latente, che emerge dalle rilevazioni implicite realizzate appositamente per indagare la propensione degli intervistati. I dati dell’Osservatorio ci mostrano infatti che l’attitudine alla sostenibilità interessa il 67% degli intervistati, percentuale significativamente maggiore rispetto al 42% di chi dichiara esplicitamente di avere una particolare attenzione all’ambiente. Infine, guardando all’età, la generazione Z, di età compresa tra i 18 e i 25 anni e rappresentante del 54% del campione, è la più sensibile di tutti al tema. 

Dai risultati dell’Osservatorio emergono dunque cambiamenti profondi nelle motivazioni alla base delle scelte di viaggio che rendono la popolazione dei viaggiatori sempre più eterogenea, con preferenze diversificate, e le segmentazioni tradizionali del mercato obsolete.

Per Claudio d’Angelo, Transportation Market Segment Leader di EY, "l’obiettivo principale dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours è quello di determinare come le abitudini di spostamento degli italiani siano cambiate prima e durante la pandemia. Per poter dare un contributo alla ripresa del turismo è infatti fondamentale individuare quali siano i driver che guidano i viaggiatori nella scelta del mezzo di trasporto affinché gli operatori della mobilità possano rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori durante le diverse fasi del traveler journey".

"Le nuove preferenze di spostamento, la personalizzazione dell’offerta e dell’esperienza di viaggio e soprattutto la grande attenzione per i temi ambientali e di sicurezza sanitaria- conclude d'Angelo– rappresentano cambiamenti strutturali e determinanti non solo per gli operatori della mobilità ma anche per tutto il sistema turismo”.

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