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Coronavirus
Covid: i furti e la rapine crollano, ma aumentano i reati sul web

Covid: come sono cambiati i numeri dei reati post pandemia 

Il Covid-19 ha cambiato la percezione e la fotografia del crimine, in tutta la società italiana. Secondo quanto fa sapere il Sole24Ore si sono dimezzati i furti, in particolare scippi e borseggi. Rapine ridotte di un terzo, con flessioni oltre il 50% per quelle in banca o negli uffici postali, chiusi al pubblico nei mesi di lockdown. Il database interforze sull’attività criminale, gestito dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, registra un calo in media del 25,9% dei delitti commessi e denunciati duratnte i primi sei mesi del 2020. Un risultato atteso, conseguenza diretta delle limitazioni agli spostamenti imposte dall’emergenza sanitaria, che si riflette soprattutto sui reati predatori. I delitti informatici subiscono un aumento del +23,3%, mentre l’usura scende del +9.8%.

A fornire al Sole 24 Ore la fotografia dei crimini commessi nei primi mesi in cui l’Italia è stata colpita dal Covid-19, insieme alle statistiche su base provinciale relative alla delittuosità rilevata nel 2019 è il servizio di analisi criminale che fa a capo alla direzione della Polizia criminale del prefetto Vittorio Rizzi. In questi mesi- afferma il dirigente dell’ufficio, Stefano Delfini- abbiamo studiato con attenzione cosa stava succedendo. Le limitazioni alla libertà di circolazione sono state un fatto eccezionale, che ha ovviamente influito su alcune forme di criminalità. Per altre, la diminuzione è stata meno marcata, come per maltrattamenti e percorsse, che spesso sono reati spia di violenze di genere. Lo dimostrano anche l’aumento delle telefonate al numero 1522 durante il lockdown e il fatto che, con la riapertura delle attività, sono tornate subito a crescere le denunce di violenze su donne o minori. Inoltre, smart working e didattica a distanza hanno spostato una parte della delittuosità sulla rete”. 

Covid: i reati sulla rete online 

Sempre in base a quanto fa sapere il Sole24Ore furti di identità digitale, frodi informatiche, clonazioni di carte di credito e di altre forme di reato online si sono tradotte nei primi sei mesi di quest’anno in una media di 52 denunce al giorno per crimini informatici. A cui si. aggiungono 589 truffe e frodi informatiche denunciate in media ogni giorno. “Per queste tipologie di reato la denuncia è immediata perché è quasi sempre associata a un potenziale danno economico”, spiega Delfini, ricordando che i dati rilevati riflettono la tendenza dei cittadini a denunciare gli illeciti, inclinazione che può variare a seconda del titpo di crimine o territorio. “C’è poi una parte di attività criminale, che definiamo “numero oscuro”, che non viene segnaalta- aggiunge- nonostante gli sforzi messi in campo per farla emergere. Ad esempio abbiamo acceso un faro sui maltrattamenti verso anziani o minori e lavoriamo a diverse campagne di sensibilizzazione sul territorio”. 

Covid: i reati in calo

Rispetto alla “normalità” del 2019, inoltre, nel primo semestre c’è stata una forte contrazione dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile (-29,9%), di reati “industriali” come la contraffazione (-43%) e le violazioni alla proprietà intellettuale (-43%). “”L’attività investigativa e di controllo su questi fenomeni- dice Delfini- non si è fermata, ma forse ad alcune organizzazioni criminali sono venuti a mancare i canali per le vendite al dettaglio, che sono l’ultimo anello della catena per lo smercio di bene contraffatti”. In crescita invece il contrabbando (+6,7%) e le associazioni per spaccio di stupefacenti, anche se i due fenomeni insieme cubano appena 240 denunce in sei mesi.  

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