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Costume
Amarcord Versilia: la nobiltà italiana racconta gli anni ruggenti del Forte
Fulco Ruffo di Calabria e Concita Borrelli

Intervista al marchese Giuseppe Ferrajoli, che parla della famiglia Agnelli

di Andrea Cianferoni

In questi giorni di agosto ore è sufficiente dare un’occhiata ai principali social per verificare quali siano le spiagge più gettonate dei giovani rampolli europei: in cima alla classifica permane Mykonos, poi Ibiza e  Formentera, St Tropez ed infine, dopo il calo di qualche anno fa dovuti ai blitz della Guardia di Finanza, la nostra Porto Cervo, che è risalita nella classifica. Località senza una vera storia, probabilmente, ad eccezione di St Tropez, ma che sono riuscite ad attrarre, con i loro servizi e con il loro mare cristallino, il bel mondo internazionale. A differenza di oggi, c’erano anni, dal Dopoguerra agli anni Sessanta, nei quali la villeggiatura - si chiamava cosi - “a la page” si poteva fare in un sola località: la Versilia e Forte dei Marmi. Includendo anche Viareggio. Tanto che nel film capolavoro “Il Sorpasso” di Dino Risi, i due protagonisti Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignan), erano diretti verso l’unica vera meta desiderata dagli italiani del boom economico: Viareggio. Località che, purtroppo, non raggiungeranno mai a causa del fatale incidente con l’ormai mitica Lancia Aurelia B24.  A parlare della Versilia e di Forte dei Marmi di quegli anni ci penserà, domenica 6 agosto al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, il palcoscenico più ambito per i politici italiani durante le ferie d’agosto, un parterre nobiliare di tutto rispetto. L’incontro dal titolo “Amarcord Versilia”, moderato dalla giornalista Concita Borrelli, vedrà i protagonisti, o i figli dei protagonisti della Versilia ruggente di quegli anni: Guglielmo Giovanelli Marconi, Fulco Ruffo di Calabria, Giuseppe Ferrajoli, Domenico Savini e lo scrittore viareggino Giampaolo Simi. Tutti protagonisti, a loro modo, dell’epoca d’oro della Versilia. Quando la sera in Capannina, locale leggenda della Dolce vita, suonava Mina e Gino Paoli, più tardi Gianni Morandi e Gloria Gaynor, oppure Patty Pravo e Peppino di Capri. Erano gli anni in cui la selezione nel tempio del divertimento era rigidissima, non erano ammessi i fortemarmini, e sia gli uomini che le donne dovevano rispettare un preciso dress code per accedervi. Tra i protagonisti della Forte dei Marmi d’oro ci sono stati sicuramente i reali del Belgio, con la Regina Paola Ruffo di Calabria, che appena tre anni fa ha trascorso una settimana di relax nella natia Forte dei Marmi, di cui è cittadina onoraria essendovi nata nel 1937. Insieme al consorte Alberto, durante il suo soggiorno, ha ammirato in bicicletta i fiumetti del quartiere Roma Imperiale dove ancora sono attraccate le barche dei pescatori di anguille, i pini secolari e le ville abitate nel passato da poeti e pittori, come il famoso Carlo Carrà, protagonista dell'arte nel Novecento, che qui ritrasse questi paesaggi che oggi è possibile ammirare nei quadri in alluminio che il comune ha fatto sistemare sui ponticelli. La Regina è molto affezionata alla Versilia e anche il nipote Fulco Ruffo di Calabria, che ha appena pubblicato un libro dal titolo “Ricordo quasi tutto”, ed. Mondadori, avrà l’occasione di parlarne. Quasi coetanea della Regina Paola c’è Elettra Marconi, altra protagonista della vita versiliese, che ancora oggi trascorre l’estate tra il Bagno Rosina, dove da quest’anno è stata sistemata nel bar una gigantografia dello yacht Elettra, ed il Piccolo Hotel, già residenza dello scrittore Curzio Malaparte. Ad accompagnarla c’è da sempre il figlio Guglielmo Giovanelli Marconi e la giovane moglie Vittoria, produttrice di vini nel Friuli. L’erede dello scienziato Marconi, racconterà i riti della Versilia, che sicuramente non ha il mare della Costa Smeralda, ma un fascino più discreto ed elegante. Forte dei Marmi è stato il primo comune italiano ad intitolare una piazza al nonno Guglielmo Marconi, quando ancora era in vita, in quanto grande amico dell’ammiraglio Morin, che oltretutto, nel 1914, chiese e ottenne l'indipendenza dal Comune di Pietrasanta. E proprio per celebrare il centenario della sua costituzione, il principe Gugliemo Marconi, insieme ad un gruppo di amici che trascorrono l’estate in Versilia, ha ideato in quella occasione il “Ladies Day”, una gara  per il cappello più creativo e stravagante, nata per promuovere la raccolta di fondi da destinare all’associazione Dynamo Camp Onlus. L’iniziativa ha coinvolto anche Lady Kitty Spencer, figlia di lord Charles Spencer, fratello di Lady Diana, che insieme al fidanzato italiano Niccolò Barattieri di San Pietro, ha trascorso l’estate in Versilia. Tra i pochi ad aver avuto l’occasione di conoscere e frequentare Lady Kitty Spencer, c’è stato il marchese romano Giuseppe Ferrajoli, che da oltre sessant’anni frequenta le “sabbie nobili” della Versilia. Noto nella capitale, ma non solo, per avere una delle più spettacolari dimore in piazza Colonna, davanti palazzo Chigi, che da alcuni anni viene aperta per ospitare presentazioni di libri, concerti ed eventi privati, è considerato il depositario dei ricordi di Forte dei Marmi.

Marchese Giuseppe Ferrajoli, perché le spiagge di Forte dei Marmi vengono chiamate le “Sabbie nobili” ?

Credo che sia stato un amico di lunga data a dare questo soprannome, il pr fiorentino Gianni Mercatali, che da oltre un quarto di secolo organizza a Forte dei Marmi un simpaticissimo concorso culinario denominato “A tavola sulla Spiaggia”, coinvolgendo tutte le signore della buona società, e ormai da qualche tempo anche gli uomini, tanto che una decina di anni fa pure io sono stato chiamato a concorrervi. Mi sono divertito molto perché è proprio questa la filosofia della Versilia. Fare colazione sotto la tenda insieme agli amici più cari. Ricordo ancora la tenda della principessa Anna Corsini, al Bagno Piero, con tutti i nipoti attorno a lei, e gli amati cani che lei stessa portava a passeggio al tramonto. E’ morta centenaria qualche anno fa, purtroppo con lei un certo mondo è scomparso.

Che mondo era quello? Era molto diverso da quello di oggi?

Basti pensare che il lungomare è stato costruito solo in epoca fascista, prima le ville si affacciavano direttamente sul mare e le famiglie usavano villeggiare al mare anche per tre-quattro mesi di fila. Da giugno fino a settembre. Anche se poi non era per niente chic prendere la tintarella, infatti le signore arrivavano vestite in spiaggia, e cosi ci rimanevano. Non sto parlando dell’Ottocento, ma ancora fino agli anni Quaranta usava cosi. Forte dei Marmi è decollata come località chic da meno di un secolo, prima era Viareggio la meta prediletta dalla nobiltà.

Che ricordi ha della famiglia Agnelli?

La famiglia Agnelli ha contribuito in maniera determinante alla fama della Versilia e Forte dei Marmi. Da piccolo ero al bagno Dalmazia, ma andavo a giocare tutti i giorni al Bambaissa, la dependance di Villa Agnelli sulla spiaggia, che veniva utilizzata per riporre i pattini da mare. Mia compagnia di giochi era Delfina Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, che aveva la mia stessa età. Mi ricordo anche di Bernardo Gondi, anche lui mio coetaneo, e di Emanuela Montezemolo. Con la stilista Chiara Boni abbiamo condiviso lunghi estati, poi curioso destino, lei ha sposato Vittorio Maschietto, che sarebbe diventato proprietario di villa Agnelli, dalla metà degli anni 70 trasformato in hotel di lusso. Mi ricordo ancora di Baby Pignatari, playboy brasiliano che girava per Forte dei Marmi in spider, con le piume da indiano, che conobbe Ira Furstenberg e se la sposò. Come non ricordare Monica Guerritore, che veniva sempre a trovarmi al Dalmazia, e che da li a poco avrebbe girato, proprio a Forte dei Marmi, il film campione di incassi “Peccato veniale”. I rotocalchi dell’epoca la volevano fidanzata dell’avvocato Agnelli, per delle foto che li ritraevano insieme. Oggi frequenta ancora la Versilia e il Bagno Piero, ma in veste di moglie del costituzionalista Roberto Zaccaria.  

 

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