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Battuti all’asta 1,2 milioni di vini pregiati e distillati

970 lotti con una percentuale  di vendita del 92% per un incasso complessivo di oltre 1,2 milioni di euro compresi di diritti di asta. E’ questo il risultato record della vendita a gara di vini pregiati e distillati firmata Aste Bolaffi in collaborazione con Slow Food Editore che si è tenuta il 21 novembre in Sala Bolaffi a Torino: l’asta più ricca mai organizzata per la quantità e la qualità delle etichette proposte.

Un risultato record, con una selezione monumentale dei vini di Borgogna più prestigiosi, le bottiglie di culto toscane e piemontesi e i distillati, tutti provenienti da selezionate cantine private.

Top lot della vendita è il “re degli Chardonnay”, il Montrachet Grand Cru con una verticale di otto rare bottiglie dal 2001 al 2015 conservate in modo perfetto, all’incanto da una base d’asta di 50.000 euro.

Aprono la vendita distillati e vini fortificati di altissimo livello scelti di concerto con Whisky Club Italia per un totale di 114 lotti, con una grande varietà di nazioni, tipologie, distillerie e rari imbottigliamenti di Scotch Whisky, come il Bowmore Bouquet Single Malt Samaroli del 1966, imbottigliato nel 1984 in sole 720 bottiglie (lotto 32, base d’asta 28.000 euro), il Laphroaig Sherry Wood Islay Malt 15 Years Old 1967-1982 Samaroli (lotto 54, base 28.000 euro) e lotti di Glen Garioch, Macallan, Springbank, tra cui una selezione di Ageing Monography Samaroli.

Tra i distillati francesi spiccano sette bottiglie di cognac della collezione Erté (lotto 12, base 3.000 euro) e il Perle Noir Louis XIII in cui il prestigio del cognac incontra il cristallo Baccarat (lotto 13, base 10.000 euro).

Tra le migliori aggiudicazioni, segnala la casa d’aste, La verticale di Montrachet Domaine de La Romanée-Conti (composta da otto rare bottiglie dal 2001 al 2015 conservate in modo perfetto), aggiudicata a 62.500 euro e le sette magnum di Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno 2008 a 12.500.

Tra gli italiani si sono distinti la selezione di Grand Cru dell’importante annata 2009 (13 bottiglie in tutto), battuta a 50.000 euro, ma anche quella di Grand Cru 2002 (12 bottiglie), a 37.500 euro.

Grandi quotazioni anche per singole bottiglie, come quella di Romanée-Conti Grand Cru dell’annata 2001 battuta a 11.900 euro, e quella di Musigny di 2008 e del 2011 di Domaine G. Roumier, andate per 6.900 e 7.500 euro.

Sempre tra gli Italiani ancora protagonista il Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno, con tre magnum del 2004 aggiudicate per 7.000 euro, ed una selezione, dal 1988 al 1997, che ha incassato 6.900 euro.

Da segnalare anche la magnum del “grande” Sassicaia 1985, annata mito, battuta a 4.500, e bene hanno fatto anche grandi classici come Masseto, con cinque bottiglie del 2006 aggiudicate a 4.000 euro, ed una selezione di Brunello di Montalcino Riserva 2001 Case Basse di Gianfranco Soldera, battuta a 3.800 euro.

Nel capitolo dei distillati e vini fortificati, selezionati di concerto con Whisky Club Italia, i migliori risultati sono stati quelli del Bowmore Bouquet Single Malt Samaroli del 1966 imbottigliato nel 1984 in sole 720 bottiglie, aggiudicato a 35.000 euro, e la bottiglia di cognac Baccarat Perle Noir Louis XIII, battuta a 10.000 euro.

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