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Costume
Carlo Cracco e la "pizza della discordia": ecco la margherita rivisitata. FOTO
Foto Twitter

Carlo Cracco fa arrabbiare i napoletani. Ma Gino Sorbillo lo difende su Facebook



Carlo Cracco fa “impazzire” i social con la sua pizza. Il dibattito è infuocato. Certo il prezzo è alto, 16 euro, ma nemmeno tanto per i locali milanesi. E infatti non è questo il problema. Al centro della polemica l'orgoglio della cucina napoletana: lo chef Carlo Cracco ha infatti “osato" innovare uno dei piatti più tipici, ovvero la Margherita. E di fronte alla pizza non c’è chef stellato che tenga…. La versione della pizza napoletana di Carlo Cracco, infatti, prevede un impasto diverso con cereali combinati tra loro per renderlo croccante e una salsa più densa rispetto all'originale. E così è bastata una foto sui social per far piovere i verdetti contro Carlo Cracco.


 

Carlo Cracco e la sua pizza difesi da Gino Sorbillo



MA c’è anche chi difende Carlo Cracco, come Gino Sorbillo, famosissimo pizzaiolo napoletana, che scrive che a lui la pizza di Carlo è piaciuta: "Non è Pizza Napoletana - precisa - e non viene venduta e presentata come tale, è la sua Pizza e basta. Noi partenopei dovremmo scandalizzarci di più quando troviamo in giro pizze che fraudolentemente vengono vendute e pubblicizzate come pizze della nostra tradizione addirittura con l’aggiunta di riconoscimenti Stg, Dop, Doc e roba del genere. Benvenuta Pizza Italiana di Carlo"



Carlo Cracco inaugura il suo locale in Galleria a Milano



Cinque piani di gusto nel salotto di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele II: e' 'Cracco', il ristorante dello chef vicentino inaugurato di recente. Dal bistrot-cafe' del piano terra, lungo la passeggiata coperta della galleria - che proporra' colazioni e pasti veloci - si arriva al ristorante del primo piano, affacciato sugli stucchi e i decori dell'Ottocento - con una carta in continuita' con le proposte del ristorante di via Victor Hugo - fino alla Sala Mengoni del secondo piano, riservata agli eventi; nel seminterrato, infine, le cantine.



Tv: Cracco, guardo Masterchef ma mio funerale di cattivo gusto



"Guardo ancora 'Masterchef', Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo sono i miei fratelli, i miei 'figli'. Non potrei mai parlare male di loro". A Spy, in una recenta intervista, Carlo Cracco parla dei suoi progetti lontano dalla tv (il ristorante a Milano in Galleria) ma parla del programma che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, e si toglie un sassolino dalla scarpa: "Nella prima puntata hanno inscenato il mio funerale, non ne sapevo nulla. Ero a casa, stavamo cenando e non guardavo la tv. A un certo punto hanno cominciato a chiamarmi al telefono... Volevano sapere se ero morto davvero. L'ho trovato un po' kitsch, di cattivo gusto. Anche perche' non si e' mai fatta una cosa del genere in televisione. Al Festival di Sanremo non ho mai visto fare il funerale al conduttore precedente. Pero' e' anche vero che la televisione per fare audience e' disposta a tutto: a vendere la mamma, la nonna, la suocera, la nuora e a vendere la pelle dell'orso ancora prima di averla cacciata. E quindi anche a fare il funerale a Cracco". "Il mio obiettivo e' sempre quello di diffondere la cultura del cibo. Ora sono impegnato verso una nuova frontiera, quella del mangiare bene per stare bene. Adesso va di moda il deliveroo (consegne a domicilio, ndr). Vedo tantissimi ragazzi in giro per le citta' in bicicletta a consegnare cibo nelle case lavorando in certe condizioni e sottopagati... pero' la gente e' convinta che sia una figata. Ma perche' farsi portare una pizza che da quando esce dal forno a quando arriva a casa e' fredda e non e' piu' buona? Quel servizio non e' cultura del cibo, e' un concetto sbagliato che abbassa la qualita'. E' la classica via di mezzo... piuttosto esci e vai al ristorante, oppure stai a casa e te lo prepari tu".

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