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Costume
Chirurgia estetica? "Un’arte per pochi". L'intervista
Paolo Santanchè

Di Harry di Prisco

 

Finalmente tutti al mare! Forse però prima di denudarci è meglio porci di fronte allo specchio. Ecco venir fuori i difettucci che avevamo dimenticato.
Abbiamo sentito il Dott. Paolo Santanchè, specialista in chirurgia plastica di chiara fama nonché consulente del Tribunale di Milano. Opera a Milano e un giorno alla settimana a Torino dove è nato e dove ha aperto il suo primo studio nel 1976. Non ama lavorare altrove, perché è importante che un paziente venga seguito prima, durante e dopo l’intervento.

Come si fa a scegliere un medico specialista in chirurgia plastica?

«Per eseguire una scelta oculata - afferma Santanchè - del professionista cui rivolgersi occorre verificare: l’iscrizione all’Ordine dei Medici consultando on line il relativo albo www.fnomceo.it da cui si potranno vedere anche la specializzazione e farsi un’idea sul livello di esperienza; l’iscrizione all’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica www.aicpe.org attesta che il medico non solo è specialista in chirurgia plastica, ma si dedica esclusivamente o prevalentemente alla chirurgia estetica e ha esperienza nel campo specifico. Occorrerebbe una campagna di stampa per spiegare che solo lo specialista in chirurgia plastica può definirsi chirurgo plastico o chirurgo estetico. Diffidate di chi non ha la specifica qualifica di “specialista”. Diffidate di chi vanta un “master” in chirurgia estetica: è un corso che non garantisce nessuna preparazione; è solo un escamotage per chi non è specialista e vuole esibire un titolo altisonante. Guarda caso, nessuno specialista in chirurgia plastica che conosco ha il master in chirurgia estetica. Nessuno va a fare una visita specialistica da un medico privo della relativa specializzazione. Eppure in Italia per farsi fare un intervento di chirurgia estetica si va da chiunque senza informarsi prima. E questo la legge italiana lo consente. Infatti dal punto di vista burocratico in Italia i laureati in medicina e chirurgia possono fare qualunque intervento. In Italia sono obbligatorie per legge solo le specializzazioni in radioterapia e anestesia. Persino in Romania in ogni branca della medicina sono obbligatorie le singole specializzazioni».


Come si fa a scegliere il trattamento migliore cui sottoporsi?

«Erroneamente qualcuno pensa - risponde il Dottore - che gli interventi estetici esulino dalla medicina e dalla chirurgia. Il paziente che vuole migliorare il proprio aspetto estetico, o meglio, che vuole armonizzare il suo aspetto all’immagine ideale che ha di sé, spesso viene da noi chiedendo di fare un intervento che non risolverà il problema o lo risolverà solo in parte. Il chirurgo plastico, per venire incontro alle esigenze del paziente, in primis dovrà comprendere a fondo le sue effettive aspettative e consigliare il modo migliore per raggiungerle».

Dopo aver scelto il medico e la zona dove intervenire, come scegliere tra le diverse modalità di intervento quella più adatta alla propria persona?

«Come ho detto, spesso il paziente si rivolge al medico chiedendo un intervento e non esponendo un problema. Purtroppo ci sono medici che per non correre il rischio di perdere il paziente, non propongono la soluzione migliore, magari più complessa o costosa, ma preferiscono semplicemente “vendere” al paziente la prestazione richiesta, prima che cambi idea. Meglio “vendere” un maggior numero di prestazioni semplici e meno costose, piuttosto che proporre una soluzione corretta, ma più impegnativa. Il minimo impegno di tempo e risorse al fine di effettuare un numero maggiore di prestazioni al giorno. Per esempio è meglio proporre punture piuttosto che il lifting: sono più semplici, molti più pazienti le accettano: peccato che poi il risultato non sia nemmeno l’ombra dell’aspettativa. Il medico è un professionista, non un commerciante: non vende prestazioni, deve risolvere problemi, infatti il suo compenso si chiama onorario perché va ad onorare chi lo ha guarito».

Per avere uno specialista di serie “A” occorre sborsare un’ingente somma di denaro?

«A volte mi chiedono “dottore quanto costa?” Rispondo che un intervento dipende da troppi fattori e non è come al supermercato “prendi tre paghi due”. Una volta chi si rivolgeva alla Rolls Royce per conoscere il costo di un modello di un' auto riceveva come risposta: “Se vuol sapere quanto costa, vuol dire che non può permettersela”. Al  famoso chirurgo americano Jhon Tebbets, l’inventore delle protesi anatomiche, a un collega che chiese, ad un congresso, quale fosse la controindicazione alla mastoplastica, rispose “no money !”» dice il Dr. Santanchè, e aggiunge: «Scegliere l’intervento per il prezzo e non per l’indicazione corretta, o scegliere il chirurgo in base al costo, non in base alle capacità, nella migliore delle ipotesi porterà a un’insoddisfazione, nella peggiore, a danni costosi da riparare o addirittura non riparabili».

Come si può decidere se la scelta del medico è stata quella giusta?

«Un chirurgo serio deve rendere edotto il paziente di tutte le fasi dell’intervento. In primis deve fare un’indagine e un’analisi psicologica per comprendere a pieno le sue reali esigenze. Deve poi presentare un progetto artistico che sia valido a risolvere il problema estetico. In ultimo deve scendere nei dettagli tecnici dell’intervento. Non si può saltare nessuno step».

Un chirurgo senza senso artistico può risolvere i problemi estetici?

«Un chirurgo senza senso artistico e che effettua solo ciò che gli dicono di realizzare non farà i veri interessi del paziente che insoddisfatto dell’intervento ricevuto sarà costretto a rivolgersi a un bravo specialista per riparare gli errori del precedente medico. Buona parte dei pazienti dei chirurghi non esperti vengono da me per porre rimedio a interventi di altri medici. Spesso nel tentativo di risparmiare si va incontro a grossi problemi, estetici ed economici».

Ma nel caso in cui il problema estetico da risolvere sia di lieve entità, si può ricorrere ad un intervento meno invasivo?

«L’estetica non è una cosa semplice: se si semplifica eccessivamente diventa rudimentale, quindi non può venire banalizzata. Per contro, ogni volta che si trova una reale soluzione più semplice e meno invasiva, si adotta quella: per esempio, da quando c’è la tossina botulinica, non ha più senso il lifting della fronte. Inoltre, in chirurgia, non è vero che gli interventi semplici sono i meno invasivi, anzi spesso è il contrario».

Quali sono gli interventi più richiesti?

«In passato esistevano degli interventi stagionali, come seno e liposuzione prima dell’estate; oggigiorno durante tutto l’anno vengono eseguite tutte le operazioni. I lifting al viso sono in continuo aumento: finalmente si è capito che non è saggio rimandare il lifting alla tarda età. In tanti pazienti che ho incontrato a distanza di anni dall’intervento ho potuto notare che chi si è sottoposto a lifting all’età giusta, non solo ha ottenuto il ringiovanimento sperato, ma ha visto un significativo rallentamento dell’invecchiamento. Se non li lasci invecchiare i tessuti mantengono il tono e l’invecchiamento rallenta. L’intervento di lifting è preferibile farlo a 40/45 anni per poterne dimostrare 30/35 piuttosto che a 60 anni per dimostrarne 50. Prima ottieni il risultato e per più tempo te lo godi. L’Italia è il paese in cui c’è la maggior richiesta di mastoplastiche additive: la tecnica endoscopica consente un seno veramente naturale e senza cicatrici. Intervento sempre più richiesti sono quelli ai genitali esterni femminili: il modellamento delle piccole labbra troppo sporgenti e la lipostruttura delle grandi labbra svuotate. L’Italia oggi vanta molti specialisti di alto livello che operano con competenza e professionalità, non abbastanza purtroppo, rispetto alla massa di cialtroni e “chirurghi fai da te” che si reclamizzano su internet: non accontentatevi delle soluzioni di ripiego, fate una ricerca seria prima di farvi mettere le mani addosso. L’estetica è una componente importante della vostra salute».

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