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Costume
Croazia, a Korčula per un viaggio diverso all’insegna del riposo

«Senza italiani il turismo vero non c’è perché gli Italiani sono allegri e fanno casino»  questo il parere di Stanka Kraljevic accogliendoci nell’isola croata di Korčula. La signora Kraljevic per 18 anni è stata responsabile del locale Ufficio del Turismo, la storica città fortificata situata sulla costa orientale dell'isola omonima. L'antica città, che si dice essere stata città natia di Marco Polo, dista 135 chilometri da Dubrovnik, è circondata da mura e tra le sue peculiarità salienti non si possono non citare le sue caratteristiche vie che, grazie alla loro forma a lisca di pesce, consentono il libero flusso d'aria ed allo stesso tempo proteggono la città dai venti forti. Le stradine sono tutte con scalini, ad eccezione di una chiamata “la calle dei pensieri” proprio perché consente agli abitanti ed ai turisti di non preoccuparsi troppo di inciampare. Al centro storico di Korčula si accede mediante una porta che immette in una piazzetta su cui insiste la chiesetta di San Michele con il suo architrave sul quale è collocata una piccola statua del Santo, copia di quella trafugata nello scorso secolo. Fino al 1986 nelle case non arrivava l’acqua e si andava a prenderla alle cisterne che venivano rifornite dalle navi, ora questo periodo è solo un ricordo. Le case avevano tutte una caldaia alimentata a legna e sempre in funzione, ancora oggi si utilizzano bombole di gas non essendoci il gasdotto. Del periodo delle colonie greche restano le antiche vigne e nel museo è conservata una copia della lapide con i nomi delle famiglie greche ed i loro appezzamenti agricoli.

Racconta Stanka, che non sembra essere affatto “stanca” tanta è la passione per la sua terra: «Abbiamo conservato le tradizioni religiose risalenti al ‘500-‘600 e legate alle tre confraternite che sono dedite ad attività umanitarie». Napoleone soppresse gli ordini e le istituzioni religiose ma conservò un’antica confraternita che si occupava di dare sepoltura ai morti. Nell’isola la religione cattolica è molto sentita e i fedeli attendono la fine del processo di canonizzazione del cardinale Alojzije Viktor Stepinac, nato in un villaggio vicino Zagabria e che ha lasciato una profonda traccia della sua vita terrena. In preparazione della domenica delle Palme si realizzano delle piccole colombe di legno con la parte interna di un giovane ramo di fico fatta indurire in acqua fredda. Le minute colombe una volta pronte verranno poste su di un ramo di ulivo che verrà benedetto a Pasqua. Per la festa di Santa Lucia, il 13 dicembre, i bambini ricevono doni in una calza, cantando prima di andare a letto: “Santa Lucia, Santa Lucia, Vuoi passar da casa mia? Io ti aspetto impaziente: mi sei sempre nella mente!”. La Santa gira di casa in casa consegnando i doni ai bimbi buoni, accompagnata da un carretto trainato dall’asinello al quale i bambini offrono biscotti e latte. Santa Lucia viene festeggiata a Korčula nella chiesa della confraternita di Tutti i Santi fondata nel 1301, il cui attiguo museo contiene antiche icone nonché un dipinto dell’ultima cena di un pittore locale che ha dipinto una tavola imbandita con frittelle croate.

Nella cattedrale dedicata a San Marco, in cui si tengono concerti di musica classica e barocca, l'altare principale è dominato da un alto ciborio del 1486, dietro il quale è collocata la pala d'altare considerata un’opera giovanile di Tintoretto. Il quadro con i Santi Marco, Girolamo e Bartolomeo (autore dell’invocazione “parce mihi domine quia dalmata sum”) risale alla metà del XV secolo ed è stato restaurato di recente. La leggenda narra che nel 1483 una flotta di navi aragonesi si avvicinò a Korčula con intenti minacciosi. Un canonico ebbe l’idea di suonare le campane della cattedrale a festa e gli invasori, ritenendo che erano in arrivo le navi dei veneziani, si diedero alla fuga. La principale attrazione per i turisti è la Moreška: una danza tradizionale con le spade che risale al XVII secolo, viene eseguita il 29 luglio nell'occasione della festa di San Teodoro, il patrono della Città di Korčula, e durante i mesi invernali nel teatro comunale. Lo spettacolo si incentra sulla disputa tra Turchi e Mori per la mano della bella schiava Bula. Alcuni veri e propri duelli danzati tra i guerrieri del re Nero e del re Bianco culminano con la liberazione della ragazza e con il suo ritorno al suo adorato Osman, il re turco. La battaglia in realtà maschera una danza propiziatoria di fertilità e simboleggia il messaggio universale della vittoria del bene e dell'amore eterno sul male.

Con pochi spiccioli si può prendere un Taxi del mare per farsi portare in uno dei venti isolotti vicini alla costa e trascorrere un giorno fra mare e natura.

«Prima gli Italiani venivano con la famiglia e restavano tre settimane - dice Stanka Kraljevic - ora è cambiato ovunque il modo di viaggiare, si salta da un posto all’altro, magari restando in un luogo per poco tempo».

Hana Turudić, direttrice dell’Ufficio del Turismo di Korčula è dello stesso avviso e fa presente che «gli Italiani che sono arrivati lo scorso anno sono stati 2.693, trascorrendo 14.395 notti, con una media di quattro notti e un incremento dell’8%. I turisti trovano che i prezzi sull’isola non sono cari, dieci anni fa erano certo più bassi, ora sono lievitati ma la qualità dei servizi è di molto aumentata».

Il modo più agevole per raggiungere l’isola è quello di prendere un traghetto da Ancona, poi un catamarano da Spalato a Vela Luca, a 47 chilometri da Korčula. L’isola con i suoi 3.400 abitanti è la più popolata dopo Krk, l’acqua è pulitissima grazie alle correnti marine. Il clima, particolarmente favorevole sia in estate che in inverno, favorisce la crescita di una lussureggiante vegetazione che, ricoprendo il 60% del territorio,  rende quest’isola un vero paradiso ecologico. Per le previsioni meteo non occorre internet né la TV: gli abitanti guardano la bandiera se sventola a nord indicando la bora che dicono essere “una donna che pulisce tutto”.

Lumbarda è un piccolo villaggio di pescatori posto nella parte orientale dell'isola di Korčula, a soli 10 minuti dalla città, che ha le più belle spiagge di sabbia della costa della Dalmazia ed è tra le mete più popolari per le famiglie con bambini piccoli. Questa città è conosciuta anche per la produzione dei vini “Grk” e “Posip”: il primo è  un vino unico il cui nome significa “uomo greco”; il secondo è famoso anche all’estero ed è un bianco secco di origine protetta e controllata prodotto a Smokvica e Čara. Ai vini sono dedicate quattro manifestazioni.

Il brindisi che si fa da queste parti è “Zivjeli !” che, insieme ai classici “ciao” e “grazie”, è il vocabolo terrestre più utilizzato. Brindiamo a questa ubertosa terra con l’augurio di farci ritorno per chi ha avuto la fortuna di conoscerla o visitarla.

 

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