De Beers lancia i diamanti artificiali nei negozi

De Beers lancia sul mercato i suoi diamanti artificiali. Stando a quanto riferito da Business of Fashion, De Beers, noto per il claim ‘Un diamante è per sempre’, produce diamanti in laboratorio dagli anni 60 per test e scopi industriali nel suo impianto di produzione Element Six, nel Regno Unito.

Dopo la nascita di Lightbox, una sussidiaria direct-to-consumer del colosso sudafricano, specializzata nella vendita dei diamanti creati in laboratorio, le collezioni che scommettono sulle gemme sintetiche arriveranno ora nelle vetrine di Bloomingdale’s e di Reeds Jewellers. Entrambi i retailer venderanno le collezoni Lightbox anche sui loro portali e-commerce

Secondo Morgan Stanley, entro il 2020 il business dei diamanti creati in laboratorio avrà un’incidenza del 15% sul totale del gem-quality diamond market, in netta crescita rispetto alla fetta di poco meno dell’1% che gli faceva capo nel 2016.

Paul Zimnisky, analista specializzato nel settore dei diamanti, ha spiegato alla testata inglese che il valore del mercato delle pietre man-made ha superato i 3 miliardi di dollari, in crescita dai 2 miliardi dello scorso anno. Il valore del mercato dei diamanti naturali, di contro, è stimato tra gli 85 e 88 miliardi di dollari.

L’esposizione brick-and-mortar permetterà ai clienti di toccare e sentire i prodotti, orecchini, bracciali e collane con pendente, con pietre di laboratorio nelle varianti rosa, blu e nel tradizionale bianco dei diamanti. “Pietre da un carato di Lightbox – si legge su Business of Fashion – costano 800 dollari esclusi i costi di montatura. La versione naturale di una gemma a un carato costa circa 5.500 dollari”.

L’anno prossimo, De Beers presenterà un impianto di produzione da 94 milioni di dollari in Oregon che sarà in grado di produrre 200.000 carati lucidati ogni anno, il che equivale a vendite per circa 200 milioni di dollari.