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Costume
I-CUT: la tecnologia online che impedisce le mutilazioni femminili
Stacy Owino e Purity Achieng

Questa è una storia vera, che dimostra come nel Terzo Millennio internet è lo strumento per trovare il proprio posto nel mondo. Una connessione dal Kenya e l’idea di aiutare le giovani coetanee a scampare alla mutilazione genitale hanno portato alla ribalta cinque adolescenti keniote. A soli sedici anni sviluppano un’app gratuita e partecipano a Technovation World Pitch Summit, promosso da Google, Verizon, ed ONU. Poi leggono online dell’attività dell’UNESCO, che organizza Unexplo, Forum annuale che premia le 10 tecnologie più innovative nei settori che contribuiscono all’avanzamento del progresso e della conoscenza. “Questo fa per noi!”, ricorda Purity. Inviano la candidatura e nel 2019 sul palco Unexplo, al termine della selezione tra oltre duemila innovazioni segnalate da venti università, Purity Achieng e Stacy Owino, diciottenni, ritirano il primo premio per I-CUT, network che offre sul portatile la completa consulenza (legale, medica, psicologica) alle ragazze a rischio di subire la mutilazione.

Affari ha incontrato le due rappresentanti del gruppo che si è voluto chiamare The Restorers (coloro che reintegrano). Una mannequin somala, Waris Dirie, ha divulgato la propria storia di mutilazione subita a tre anni ed è diventata testimonial in un documentario della BBC. Un problema che non è circoscritto ad un’epoca, o ad un’area geografica, poiché tramandato col pregiudizio che la donna è un essere inferiore ed impuro.

Purity, che ha ricevuto un nome di buon auspicio, racconta: “Molte ragazze non sanno neppure quale orrore gli venga inflitto. Si fidano delle persone adulte. Il governo keniano ha dichiarato illegale la pratica della mutilazione, ma sappiamo che il rituale sussiste ancora. Quando parliamo coi ragazzi ci dicono che vogliono una donna mutilata perché nelle loro famiglie hanno sempre seguito questa pratica.”

Stacy: “La mutilazione genitale non ha nulla a che vedere col valore della persona. È una parte della società che vuole soggiogare le donne, costringendole a rinnegare la parità, a portare su di sé un marchio di inferiorità.”

Che cosa consigliate alle coetanee in difficoltà?

“Grazie all’app I-CUT chiunque può ottenere le informazioni ed i contatti per mettersi in salvo. Non c’è più bisogno di convincere qualcuno dei propri familiari, che per lo più dissuade la ribellione alla pratica, poiché la vergogna del rifiuto della mutilazione si abbatterebbe sui genitori, sui fratelli, sull’intero clan. Ognuno ha un proprio posto da occupare nel mondo. E nessuno può arrogarsi una scelta al posto di un altro. Se la famiglia è ostile, le ragazze devono uscirne al più presto e chiedere l’aiuto della società per realizzare un libero percorso di vita.”

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