Il Parco dell'Appennino Lucano si mette in mostra
All'insegna della biodiversità per incrementare il turismo naturale
Di Eduardo Cagnazzi
Natura, storia, paesaggi. E gli antichi borghi, gli habitat, le produzioni tipiche, il patrimonio geologico. Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, il più giovane parco d’Italia, si mette in mostra con “A passi di Biodiversità”, l’iniziativa promossa dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in vetrina presso il Museo archeologico provinciale di Potenza fino al 14 ottobre. Nell’ambito della mostra, il Parco dell’Appennino Lucano esporrà il meglio delle sue bellezze naturali e culturali ancora poco conosciute. Il visitatore verrà accompagnato in un entusiasmante viaggio virtuale ed avrà modo di conoscere ed approfondire le azioni di tutela e conservazione, di studio e ricerca che negli anni sono state portate avanti sulle specie faunistiche nidificanti in essa o sulle specie floristiche che trovano nelle sue praterie il loro habitat naturale, come le orchidee selvatiche. “La bellezza e l’importanza della natura sono oggi un valore condiviso. Il Parco dell’Appennino Lucano sposa a pieno la filosofia portata avanti dal ministero dell’Ambiente con le politiche di conservazione e recupero di specie, condivisa anche dalle popolazioni che vivono nelle aree protette: oggi il valore di vivere in un ambiente di qualità è più diffuso. Molti di noi sono tornati a voler passare il proprio tempo libero in natura, nelle aree verdi urbane o immersi in quelle dei Parchi. E valorizzare la biodiversità significa porre il capitale-natura al centro dello sviluppo sostenibile e della qualità della vita, e come sia fondamentale per contrastare vecchie e nuove emergenze ambientali”, spiega il presidente Domenico Totaro. Il Parco è situato nel cuore della Basilicata, tra il Parco del Pollino e quello del Cilento con i quali costituisce un corridoio ecologico di estrema valenza naturalistica. Istituito nel 2007, protegge 69mila ettari dell’Appennino Lucano su cui ricadono zone di notevole interesse naturalistico e scientifico, tra cui dodici siti speciali di conservazione, due zone di protezione speciale, un’area riservata alla dimora degli uccelli e due per le piante. Tra i maestosi boschi, i bacini lacustri e le alture dominanti si nascondono poi siti culturali di significativa importanza, come le rovine dell’antica città romana di Grumentum, mentre arroccati sulle sommità sontuose sono i suoi 29 borghi, uno scrigno di storia, cultura, tradizioni, antichi mestieri e prelibatezze culinarie. Così come lo sono i santuari religiosi, traccia storica di una sentita sacralità che si è tramandata nei secoli. Come quello della Madonna Nera, patrona della Basilicata. “Sono queste le risorse che mettiamo in mostra per rilanciare la nostra economia, convinti che la natura -sottolinea Totaro- va riscoperta e salvaguardata non solo per il suo valore in sé ma soprattutto come portatrice di una forte attrattività turistica. E quindi di opportunità di crescita del territorio. Quello su cui puntano la Basilicata e l’Italia”.