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La serie tv Chernobyl riapre la Guerra Fredda. Ira dei media russi contro Hbo

Anche se trasmessa solo online e a pagamento, in Russia sembra che tutti i media vogliano intervenire per commentare la serie prodotta dall’emittente americana Hbo, ‘Chernobyl’, dedicata al disastro nucleare che nell’aprile 1986 sconvolse l’Unione sovietica e il mondo intero. La serie (che ha fatto il suo esordio il 6 maggio e che questo fine settimana arriva anche in Italia) da una parte ha raccolto gli apprezzamenti di critica e giornalisti indipendenti, che ne hanno comunque sottolineato la non accurata ricostruzione storica dei fatti, dall’altra si è guadagnata gli insulti di media ufficiali e commentatori ‘patriottici’, che hanno accusato Hbo di voler “riprogrammare” gli spettatori e macchiare la memoria storica dell’Urss.        

Secondo il Moscow Times, i media pro-Cremlino si sono lanciati in una vera e propria “crociata” contro la Chernobyl ‘riletta’ dagli americani. Il quotidiano Komsomolskaya Pravda, il più popolare nel Paese, ha sollevato il sospetto che i rivali della holding statale del nucleare, Rosatom, abbiano usato la serie per minare l’immagine della Russia come potenza nucleare. La testata Argumenty i Fakty, invece, ha definito la produzione “una caricatura menzognera”.    “L’unica cosa che manca sono gli orsi e le fisarmoniche”, ha denunciato sarcastico Stanislav Natanzon, anchorman di uno dei canali federali di notizie Rossia 24, alludendo al fatto che la serie è piena di stereotipi.

L’apocalisse di Chernobyl, con le polemiche sull’inadeguata risposta all’emergenza data dalle autorità sovietiche e i silenzi per insabbiare le responsabilità dei vertici dello Stato su quella che è stata la più grande catastrofe nucleare della storia, rappresenta un tema ancora sensibile in Russia. I cosiddetti ‘liquidatori’, l’esercito di pompieri e operai inviati sul luogo dell’incidente per spegnere il rogo nucleare e morti negli anni tra atroci dolori per le radiazioni assorbite, non hanno mai avuto un trattamento da eroi e a distanza di 33 anni da quell’inferno, il presidente Vladimir Putin li ha citati poche volte nei suoi discorsi, per lo più in occasione di anniversari importanti come il 25esimo e 30esimo del disastro.         La reazione russa non si limita alle critiche ma è già passata ai fatti: il canale federale Ntv, di proprietà del colosso statale energetico Gazprom, ha annunciato che girerà la sua versione di ‘Chernobyl’, basando la serie sul presupposto che a condurre il sabotaggio alla centrale nucleare sia stato un agente segreto, inviato appositamente dalla Cia. “Al momento dell’esplosione del reattore”, ha spiegato il regista della serie made in Russia, Aleksei Muradov, “era presente un agente dei servizi di intelligence del nemico e gli storici questo non lo negano”.

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