Costume
Stupri? Colpa delle donne. I pregiudizi choc degli italiani. Il rapporto Istat
Istat: ancora pregiudizi, stupri colpa delle donne
Non è facile cambiare idea quando si ha a che fare con i pregiudizi e quelli che addebitano alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita non sembrano essere finiti. ll 39,3% della popolazione italiana ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e il 23,9% pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire. Il 15,1%, inoltre, è dell’opinione che una donna che subisce violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile. E’ questa la fotografia scattata dall’Istat in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Istituto di statistica ha preso in considerazione gli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza sessuale. Ma non è finita qui, per il 10,3% spesso le accuse di violenza sessuale sono false (più uomini, 12,7%, che donne, 7,9% ) e il 7,2% è convinto che “di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono no ma in realtà intendono sì”. Infine per il 6,2% le donne serie non vengono violentate e per l’1,9% non si può parlare di violenza quando un uomo obbliga la propria moglie o compagna ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà. Secondo l’Istat, gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: “per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (32,5%), “gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche” (31,5%), “è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia” (27,9%).
Quello meno diffuso è “spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia” (8,8%). Il 58,8% della popolazione (di 18-74 anni), senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova in questi stereotipi, più diffusi al crescere dell’età (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei giovani) e tra i meno istruiti. Da un punto di vista geografico, quelli più frequenti si registrano nel Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6%) e in Sicilia, mentre sono meno diffusi al Nord-est (52,6%), con il minimo in Friuli Venezia Giulia (49,2%). Sul tema della violenza nella coppia, il 7,4% delle persone ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato o flirtato con un altro uomo”, il 6,2% che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto. Rispetto al controllo, invece, sono più del doppio le persone (17,7%) che ritengono accettabile sempre o in alcune circostanze che un uomo controlli abitualmente il cellulare e/o l’attività sui social network della propria moglie o compagna. Sardegna (15,2%) e Valle d’Aosta (17,4%) presentano i livelli più bassi di tolleranza verso la violenza, mentre Abruzzo (38,1%) e Campania (35%) i più alti. Ma nelle Regioni le opinioni di uomini e donne sono diverse. Alla domanda sul perché alcuni uomini sono violenti con le proprie compagne o mogli, il 77,7% degli intervistati risponde perché le donne sono considerate oggetti di proprietà (84,9% donne e 70,4% uomini), il 75,5% perché fanno abuso di sostanze stupefacenti o di alcol e un altro 75% per il bisogno degli uomini di sentirsi superiori alla propria compagna o moglie. La difficoltà di alcuni uomini a gestire la rabbia è indicata dal 70,6%, con una differenza di circa 8 punti percentuali a favore delle donne rispetto agli uomini. Il 63,7% della popolazione considera causa della violenza le esperienze violente vissute in famiglia nel corso dell’infanzia, il 62,6% ritiene che alcuni uomini siano violenti perché non sopportano l’emancipazione femminile mentre è alta ma meno frequente l’associazione tra violenza e motivi religiosi (33,8%). A una donna che ha subito violenza da parte del proprio compagno o marito, il 64,5% della popolazione consiglierebbe di denunciarlo e il 33,2% di lasciarlo. Il 20,4% indirizzerebbe la donna verso i centri antiviolenza (25,6% di donne contro 15,0% di uomini) e il 18,2% le consiglierebbe di rivolgersi ad altri servizi o professionisti (consultori, psicologi, avvocati, ecc.). Solo il 2% suggerirebbe di chiamare il 1522. Il quadro che emerge dalla lettura dei risultati, incluse le opinioni sull’accettabilità della violenza nella coppia e sulle sue possibili cause, mostra cinque profili: due rappresentano gli individui con le convinzioni più stereotipate (36,3%), due quelle meno stereotipate (62%) e un gruppo si qualifica per l’indifferenza rispetto al tema (1,8%).