Costume
Sud Italia: sotto un unico brand i siti di Magna Grecia, antica Roma e Messapi
Dalla Bmta un incubatore per sviluppare il turismo archeologico e culturale del Mezzogiorno
Sotto un unico brand l’area archeologica di Paestum, il Parco archeologico di Pompei-Ercolano, i siti della Magna Grecia in Basilicata e Calabria, quelli Messapi in Puglia. Un vasto territorio di riferimento per quanto concerne il turismo culturale, paesaggistico ed archeologico nel Mezzogiorno. Lo ha affermato l’assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Campania, Corrado Matera, nel corso dei lavori della Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum. Le regioni interessate a questa sorta d’incubatore sono Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. La Regione Campania ha già approvato il progetto, adesso al vaglio del ministero dei Beni culturali e del turismo. L’obiettivo è intercettare nuovi flussi di viaggiatori verso i siti della Magna Grecia e dei Messapi sparsi nell’area salentina. Il turismo è il settore che brilla di più nel Mezzogiorno, “occorre puntare su questo segmento e creare un sistema integrato interregionale di sviluppo”, ha affermato Matera. Un programma, ha riferito l’assessore campano, che sarà portato avanti seguendo tre azioni strategiche: l’ascolto del territorio al fine di conoscere le criticità la eliminare e trasformarle in un punto di forza; la centralità del settore nei programmi di sviluppo regionale; il turismo verde e religioso. “Oltre a questo progetto stiamo lavorando nell’ottica di sviluppare il segmento dei cammini. Qui a Paestum abbiamo sottoscritto un’intesa con la regione Galizia per valorizzare i percorsi religiosi di Santiago de Compostela e la Campania, nell’ottica di recuperare antiche tradizioni nella direzione di potenziare i flussi turistici nel Mezzogiorno. In passato i pellegrini per raggiungere la Spagna, provenienti da Brindisi, attraversavano la Campania. E proporremo i Campi Flegrei ed il Real Sito di Carditello nel patrimonio Unesco”. Un progetto che sarà reso concreto dalla società Scabec attraverso la creazione di partenariati pubblico-privato, attività di formazione e informazione per la pubblica amministrazione, la creazione di un catalogo integrato dell'offerta culturale e turistica e la progettazione di una segnaletica omogenea per tutti i siti ad oggi inesistente, servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico”. Progetti condivisi anche dal direttore della Borsa, Ugo Picarelli. “Il turismo culturale è cresciuto perché sono mutati nel tempo i bisogni del turista che oggi sceglie itinerari non tradizionali. Ecco perché non parliamo più di turisti ma di viaggiatori; un’intuizione che abbiamo saputo cogliere e interpretare nell’ottica di produrre reddito ai territori e nuova occupazione. Ciò che ha fatto crescere negli anni la partecipazione dei Paesi esteri alla Borsa”. Per Picarelli è soprattutto nel Mezzogiorno che il settore turistico deve recuperare. “Solo il Veneto conta 63 milioni di presenze l’anno, la Campania 19 e la Sicilia 15. Sommando queste due regioni si supera appena la metà delle presenze della prima regione d’Italia. Un gap sul quale pubblico e privato devono lavorare per ridurre almeno le distanze”. “
Eduardo Cagnazzi