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Tendenze, in Italia arriva il crowdfunding real estate con Housers

Housers, piattaforma europea d’investimento immobiliare crowd* sbarcata in Italia agli inizi di luglio, ha già conquistato 2000 utenti italiani. Un fenomeno nuovo da noi, già consolidato in USA e UK con più di 100 piattaforme di real estate crowdfunding (tra cui le più note Real Crowd, Property Partners e The House Crowd) che secondo una ricerca di Forbes dello scorso giugno raggiungerà nel 2025 un volume di investimenti di 300 miliardi.

La tecnologia e l’innovativo modello crowdlending di Housers, una vera e propria rivoluzione per l’Italia, permette ora anche agli utenti italiani di investire in immobili messi a reddito non solo sulla nostra penisola ma anche in altre capitali europee. Infatti oltre alle prime proposte di immobili su Milano, una già interamente finanziata da 516 utenti per 413.000€ in area Bocconi e un’altra in zona Bovisa in fase di acquisizione per 179.500€, sono accessibili anche appartamenti su Madrid e Barcellona, città in cui il mercato immobiliare sta vivendo una seconda giovinezza anche grazie al polemico modello “AirBnB”.

Il 60% degli “Housers italiani” predilige l’estero con investimenti che partono dal taglio minimo di 50€ fino ad alcune migliaia di euro: la vera innovazione sta proprio nella possibilità di rendere accessibile il mercato del real estate anche a chi non dispone di importanti capitali. Facendo un paragone con gli albori di Housers, lanciata in Spagna nel 2015, in Italia si riscontra una maggiore accoglienza: in Spagna la tempistica di finanziamento per i primi immobili si aggirava intorno ai tre mesi, mentre il primo progetto italiano è stato finanziato in soli 26 giorni

“I risultati italiani danno ragione alla nostra strategia – dichiara Giovanni Buono, CEO di Housers Italia – Crediamo, come gli stessi dati Istat confermano (+1,8% di acquisti nel secondo trimestre 2017) che “il mattone” da sempre investimento privilegiato dagli italiani, si stia riprendendo. Inoltre il consumatore italiano è sempre più digital (52% circa usa internet e social regolarmente) e Housers parla il suo stesso linguaggio sia sui social sia attraverso una piattaforma user friendly accessibile da qualsiasi dispositivo. Comunque l’entrata in un nuovo mercato si porta dietro rischi e aspettative, noi stiamo affrontando tutto con grande grinta e anche se siamo attivi sull’Italia da meno di un mese l’attenzione e l’interesse che stiamo riscontrando ci riempiono di soddisfazione.”

L’entusiasmo italiano può trovare spiegazione anche nel fatto che Housers è la prima ed unica piattaforma attiva ad avere ottenuto la licenza da un’istituzione ufficiale (CNMV - la Consob Spagnola) e in Italia si configura come agente di Lemonway, istituto di pagamento autorizzato ad operare sul nostro territorio. La stessa Banca d’Italia che in un recente comunicato ha evidenziato come in altri paesi, tra cui la Spagna, la legislazione in materia di crowdlending sia più robusta, sta lavorando insieme a Consob per rendere l’Italia un paese fertile per la nascente industria FinTech.

 

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crowdfunding real estatehousers





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