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Vienna al primo posto per qualità della vita. Milano è 41°. Classifica

Vienna al primo posto per qualità della vita. Milano è 41°. Classifica


Sono in Europa le città con la più alta qualità della vita. Le grandi capitali europee rimangono destinazioni attraenti sia per le aziende interessate ad espandere la propria presenza territoriale, sia per il personale inviato all’estero. Tra le città italiane, Milano stacca Roma di numerose posizioni. Questa la sintesi delle evidenze più rilevanti emerse dalla 19esima edizione dell’indagine Mercer “Quality of Living”, che quest’anno ha classificato 231 città nel mondo, tra le oltre 450 presenti nel proprio database, sulla base di 10 parametri. L’edizione 2017 inoltre, attraverso un ranking dedicato, ha approfondito il confronto tra le infrastrutture delle città, che giocano un ruolo importante nel guidare le scelte delle multinazionali rispetto a dove aprire sedi all'estero e inviare lavoratori in assegnazioni internazionali.

La ricerca Mercer “Quality of Living” ha infatti l’obiettivo di aiutare le multinazionali e le grandi aziende a retribuire in modo equo i dipendenti chiamati ad incarichi internazionali, attraverso comparazioni su base omogenea. Inoltre, l’indagine può dare ai Paesi ed ai governi indicazioni utili rispetto all’attrattività nei confronti della comunità economica e ai fattori su cui puntare per crescere in questa direzione, fornendo anche punti di riferimento ed approfondimenti rispetto al contesto più attrattivo per le multinazionali. «In tempi di incertezza, le organizzazioni che intendono stabilirsi e inviare personale in una nuova destinazione cercano informazioni accurate e dettagliate su numerosi elementi, quali la sua vitalità come piazza economica e la sua attrattività nei confronti del talento locale e non» spiega Elena Oriani, Global Mobility Leader di Mercer Italia.

Per quanto riguarda la classifica ad-hoc relativa alle infrastrutture urbane, annovera elementi - particolarmente importanti nei Paesi in via di sviluppo - quali la disponibilità di energia elettrica, acqua potabile, servizi telefonici e di posta elettronica, la qualità del trasporto pubblico, così come il traffico e la gamma di voli internazionali disponibili dagli aeroporti locali. «La maggior parte delle grandi capitali ora competono sul terreno della varietà, affidabilità e sostenibilità nella progettazione di grandi infrastrutture a supporto del futuro sviluppo» riflette Oriani.

CONFRONTO MILANO – ROMA

Milano occupa la 41esima posizione, la stessa delle ultime 6 edizioni, tallonando Londra (40) e precedendo Lisbona, città in crescita per la qualità della vita negli ultimi anni. Anche l’anno scorso tra Milano e Londra c’era 1 sola posizione di distacco. Per trovare Roma bisogna scorrere l’indice fino alla posizione 57. Il trend di qualità della vita della Capitale è in flessione nelle ultime 5 edizioni, che l’hanno vista scivolare dalle posizioni 51/52/ 53 fino alla 57 delle rilevazioni di novembre 2016, penalizzata dai problemi fatti registrare nella rimozione dei rifiuti nella seconda parte dell’anno in città.

Queste tematiche di contesto, infrastrutturali, di una città, o meglio la loro mancanza, possono infatti influenzare notevolmente la qualità di vita percepita dagli espatriati e dalle loro famiglie nella vita quotidiana.

Considerando la valutazione di Milano pari a 100 (Milano=100), Roma è favorita da clima ed ambiente naturale, ma perde il confronto nei fattori di contesto economico, di disponibilità di alloggi, di servizi pubblici e trasporti. Focalizzando il tema delle infrastrutture Roma (73) è penalizzata dal traffico intenso e dalla minore disponibilità di trasporto pubblico rispetto al capoluogo lombardo.
Milano, in 53esima posizione, nella classifica ad hoc per le infrastrutture segue Miami e supera Tel Aviv. E’ marcata la distanza da altre capitali europee: Londra in questa speciale classifica è in posizione 6, Parigi 13, Madrid 34; Lisbona invece è in 60esima posizione.

MACRO-EVIDENZE

Vienna occupa il primo posto per la qualità complessiva della vita per l'8° anno consecutivo. Nella top-ten ci sono in gran parte città europee: Zurigo è al secondo posto, con Monaco di Baviera (4), Dusseldorf (6), Francoforte (7), Ginevra (8), Copenaghen (9), e Basilea (10). Le uniche città non europee nelle prime 10 posizioni sono Auckland (3) e Vancouver (5). In Asia e America Latina le posizioni più alte sono occupate da Singapore (25) e Montevideo (79), rispettivamente.

Singapore domina la classifica ad-hoc sulle infrastrutture cittadine, seguita da Francoforte e Monaco entrambe al 2 ° posto. Baghdad, Port au Prince e Sana’a occupano le ultime posizioni in entrambe le classifiche.

Europa

Nonostante una maggiore instabilità politica ed economica, le città europee dominano come si è visto il vertice della classifica, con risultati analoghi all’edizione 2016 del ranking, fatto salvo Bruxelles (27) che ha perso sei posizioni a causa dell’insicurezza legata ad episodi di terrorismo. In 69esima posizione, Praga è la città più alta in classifica in Europa centrale e orientale, seguita da Lubiana (76) e Budapest (78). Istanbul è scesa dal 122esimo al 133esimo  posto a causa della tensione politica nell'anno passato. San Pietroburgo e Tirana (entrambi in posizione 176) e Minsk (189) chiudono la classifica di quest’area.

Americhe

Nel Nord America, sono le città canadesi a primeggiare, con Vancouver in quinta posizione, seguita da Toronto e Ottawa, 16esimo e 18 posto rispettivamente. Per le sue infrastrutture della città, Vancouver (al 9 ° posto), si classifica anche prima nella classifica ad hoc per il continente, seguita da Atlanta e Montreal (14).  Negli Stati Uniti la città più attraente per gli expat risulta San Francisco (29) seguita da Boston (35), Honolulu (36), New York (44), e Seattle (45). A motivo dell’alto tasso di criminalità Los Angeles (58) e Chicago (47) hanno perso nove e quattro posti, rispettivamente, rispetto all’edizione 2016 della Survey. Nell’America Latina la posizione più alta spetta a Montevideo (79) seguita da Buenos Aires (93) e Santiago (95). Port-au-Prince (231) ha i punteggi più bassi per le infrastrutture nel continente ed a livello globale.

Asia e Pacifico

Singapore (25) rimane la città più alta in classifica in un’area caratterizzata da grande disparità nella qualità della vita. Nel sud-est asiatico, seguono Singapore Kuala Lumpur (86), Bangkok (131), Manila (135), e Jakarta (143). Cinque città giapponesi in cima alla classifica per l'Asia orientale: Tokyo (47), Kobe (50), Yokohama (51), Osaka (60), e Nagoya (63). Hong Kong (71), Seoul (76), Taipei (85), Shanghai (102), e Pechino (119) completano il quadro. Sono notevoli anche le variazioni tra le posizioni delle città del continente nella classifica infrastrutture. Si va da Singapore prima della classe a Dacca (214), quasi al fondo della lista.

Nuova Zelanda e Australia mantengono una posizione elevata in termini di qualità della vita: Auckland (3), Sydney (10), Wellington (15) e Melbourne (16) sono comprese nella top 20. Tuttavia, quando si guardi alla classifica per le infrastrutture, solo Sydney ( 8) entra tra le prime 10, seguita da Perth (32), Melbourne (34), e Brisbane (37).  In generale, le città in Oceania godono di buona qualità della vita e delle infrastrutture, anche se penalizzate in termini di connettività aereoportuale e congestione del traffico.

Africa e Medio Oriente

Dubai (74) continua a mantere la posizione di testa nella classifica in tutta l'Africa e il Medio Oriente, tallonata da Abu Dhabi (79). Sana'a (229) nello Yemen, Bangui (230) nella Repubblica Centrafricana, e Baghdad (231) in Iraq sono invece a fondo classifica sia a livello continentale che per la disponibilità di infrastrutture e per la qualità della vita in generale. Doha in Qatar, che ospiterà la prossima Coppa del Mondo FIFA 2022, si classifica 96esima per le infrastrutture.

FATTORI DI SVANTAGGIO

Accessibilità dei mezzi di trasporto, presenza di reti energetiche e acqua potabile sono fattori importanti nel determinare le indennità di disagio, che compensano le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato. «Le multinazionali hanno bisogno di informazioni accurate e tempestive per aiutare a calcolare pacchetti retributivi per gli espatriati equi e politiche di compensation coerenti - una vera e propria sfida in luoghi con una qualità di vita compromessa» commenta Oriani. E prosegue: «Un'infrastruttura ben sviluppata può anche essere un vantaggio competitivo fondamentale per le città ed i comuni che cercano di attrarre nuove realtà economiche, talento ed investimenti esteri».

«Lo sviluppo del territorio e quello del business sono strettamente interconnessi, in un’economia sempre più globale, in cui la geopolitica gioca la sua parte» conclude Oriani.

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