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Costume
Zara, la protesta delle etichette. Inditex: "Noi al fianco dei lavoratori"

Bufera su Zara dopo la denuncia dei lavoratori turchi passata attraverso le etichette dei vestiti. Questo il messaggio:"Il prodotto che state comprando l'ho fatto io, ma non sono stato pagato". La scritta, gialla su sfondo marrone, appare da qualche giorno su un'etichetta posta accanto a quella del prezzo sui vestiti in vendita da Zara e in altri negozi a Istanbul. Come raccontano i media locali, la denuncia è partita da alcuni lavoratori turchi dell'azienda tessile Bravo, appaltatrice delle multinazionali di moda. Gli operai denunciano di aver lavorato senza ricevere 3 mesi di stipendio e altre indennità perche' "la fabbrica ha chiuso in una notte". E così hanno pensato di fare appello alla solidarietà dei clienti: "Chiedete a Zara di pagarci". Sul web si può sostenere la "Campagna per i capi puliti", che coinvolge lavoratori che avrebbero prodotto indumenti per Zara, Next e Mango. Un appello raccolto da molti clienti, che hanno condiviso sui social network le immagini delle etichette di protesta.

 

LA REPLICA DI INDITEX

"Inditex ha adempiuto tutti i suoi obblighi contrattuali con Bravo Tekstil e, in questo momento, sta lavorando con IndustriALL, Mango e Next per creare un fondo per aiutare i lavoratori colpiti dalla scomparsa fraudolenta del proprietario della fabbrica Bravo. In questo momento la Federazione Internazionale del Commercio IndustriALL, con il sostegno di Inditex, sta negoziando attraverso il suo sindacato locale in Turchia per raggiungere un accordo. Questo fondo di aiuti coprirebbe le retribuzioni non ricevute, le indennità, le vacanze maturate e i compensi dei lavoratori che erano assunti al momento dell'improvvisa chiusura di questa fabbrica nel luglio 2016. Siamo impegnati a trovare una soluzione rapida per tutti coloro che sono stati colpiti.”

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