Cronache
25 Aprile, in manifestazione "70mila" a Milano. Insulti alla Brigata Ebraica
Due episodi rabbuiano il rito gioioso del 25 aprile milanese, quest'anno anche corteo nazionale per celebrare la liberazione dal nazifascismo. Uno, che di questo rito fa parte perche' si ripete da decenni, e' la contestazione a suon di invettive ("Assassini" e "Fuori i fascisti dal corteo") di un gruppo di filo-palestinesi contro la Brigata Ebraica che, con il suo striscione, ricorda il sacrificio di 5000 sionisti per strappare l'Italia dalla dittatura. Coinvolto il deputato del Pd, Emanuele Fiano, invitato anche lui con toni bruschi ad abbandonare il corteo.
L'altro, inedito, riguarda un approccio molto aggressivo di alcuni militanti dei centri sociali contro un gruppo di attivisti M5s, costretti ad arrotolare le bandiere e ad allontanarsi verso un altro settore del corteo. Testimone oculare l'eurodeputato del Pd Brando Benifei che ha condannato "l'aggressione dei sedicenti antifascisti". Per il resto del pomeriggio, il 'popolo' del 25 aprile (70mila, secondo le stime dell'Anpi) ha reso omaggio al 74esimo anniversario tra bandiere, slogan, applausi e canzoni con l'immancabile 'Bella Ciao'.
Acclamato in partenza e in piazza Duomo, dove e' tra gli oratori sul palco, il sindaco Giuseppe Sala. "Milano fa e fara' sempre la sua parte - scandisce - oggi piu' che mai tutti ci guardano e noi siamo sempre chiamati a essere la citta' piu' antifascista d'Italia". E aggiunge, in una visione piu' d'insieme proiettata alla prossima scadenza elettorale: "E' importante rilanciare l'impegno per far tornare a crescere la comune patria europea. Dobbiamo farne innamorare i giovani e far riprendere slancio all'Europa".
Dal palco, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, e' intervenuto sullo striscione ("Onore a Mussolini") esposto ieri a Milano dagli ultras laziali in piazzale Loreto, dove il Duce venne appeso a testa in giu': "Credo che sia assolutamente necessario che lo Stato e il governo reagiscano, queste cose non vanno permesse. Anzi bisogna sciogliere quelle forze che si rifanno al fascismo e che sono nate in questo periodo". Per l'esecutivo era presente il sottosegretario dei 5 Stelle Stefano Buffagni che, nei giorni scorsi, aveva precisato di voler partecipare a titolo personale.
"Io sono qui e quindi il governo e' presente - sembra rettificare oggi - Mi sembra un segnale abbastanza chiaro, poi la festa e' di tutti e non vogliamo che qualcuno se ne appropri perche' sarebbe una strumentalizzazione che in questo momento non e' utile". L'immagine piu' 'fresca' che lascia il corteo e' quella di un gruppo di giovani migranti che cantano e ballano dietro allo striscione 'Nuovi italiani, nuovi partigiani'.