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Cronache
A Ferruccio De Bortoli è valsa o no la pena di scrivere dei 'Poteri Forti'?

Come mai un libro scritto per raccontare i propri quarant'anni di  professione giornalistica, una specie di 'amarcord' di una vita professionale in ascesa, è diventato un caso nazionale che ha portato il suo autore ad uno scontro frontale con alcuni poteri forti politici e lo ha messo in pole position fra i possibili nuovi leader della politica prossima ventura?

Parliamo di 'Poteri forti( o quasi)' il nuovo lavoro di Ferruccio De Bortoli.
Giornalista, classe '53, per due volte e in anni diversi direttore de 'Il Corriere della Sera' e poi de' Il Sole 24 Ore'. Stimato Presidente di Vidas.

Conosciuto ed elegante professionista, sulla scena mediatica da illo tempore, Ferruccio (un nome semplice, familiare che induce molti a usarlo nei suoi confronti anche se non si è in molta intimità) se avesse immaginato il botto mediatico avuto dal suo libro lo avrebbe forse ripensato?

Certo che raccontare i fatti, senza se e senza ma, è la sostanza stessa del giornalismo. Però anche il non raccontarne alcuni, scegliendo diplomaticamente di fiore in fiore, potrebbe anche essere un modo di fare informazione corretta, più consono alla personalità del suo autore.

Certo, dal punto delle vendite un botto del genere era solo da sognare, quasi un successo annunciato. Ma la guerra con l'ex primo ministro e ora numero uno del PD Matteo Renzi e la battaglia con il Sottosegretario più difeso della storia della Repubblica Italiana, Maria Elena Boschi, hanno trascinato FDB in una scena, a cui forse non era mai stato abituato, e dove sembra non sentirsi a proprio agio.

Quale scena?
Quella della guerra politica, dei colpi bassi, dei missili sparati ad altezza d'uomo. Un campo di battaglia dove non si fanno prigionieri, dove è obbligatorio prendere posizione, assumersi dei rischi, farsi amici e quindi pure tanti nemici.

Ferruccio De Bortoli è sempre stato,per il giornalismo, quello che Gianni Letta è stato per anni per la politica, l'essenza della mediazione.

Le sue 'moderate' in tutti i più importanti eventi della politica e dell'economia sono sempre state garanzie,al cento per cento, di successo dell'iniziativa,
proprio perché hanno sempre escluso rischi e trappole ai partecipanti e quindi badilate di successi e applausi per tutti. Condotte magistralmente con una sorta di Manuale Cencelli delle tavole rotonde.

Ora, invece, il super botto provocato dalle due o tre osservazioni significative  lo hanno costretto a perdere le staffe, a difendersi, ad attaccare, a uscire allo scoperto con le sue 'passioni politiche'.
Una presa di campo che potrebbe avere conseguenze 'black and white'.

Probabilmente gli causerà, da un lato, minori offerte come moderatore, dato che si è 'inimicato' alcuni poteri forti di oggi (e lui di poteri forti ne ha visti passare per quarant'anni). Ma dall'altro potrebbe aprirgli le porte verso una sorprendente carriera politica, a cui magari aspirerebbe.

In politica si, ma dove?

Andiamo per esclusione.

Lasciamo perdere la Lega, troppo distanti i progetti dal suo credo, troppo poco elegante l'immagine del partito e le felpe del suo Segretario, l'altro Matteo.
Forza Italia, qui ci saremmo in quanto a look, ma l'ego del capo SB che già ha la responsabilità del taglio di molte teste di pretendenti al trono, agirebbe con lo stesso sistema e quindi stop. E poi il feeling con il Cavaliere è praticamente sotto zero.
Neppure Fratelli d'Italia sarebbe una meta desiderata, troppo a destra e troppo di nicchia per uno abituato a palcoscenici importanti.

Il PD, che rappresenterebbe forse l'acqua migliore per il 'pesce Ferruccio', il vero porto sicuro, ha Matteo Renzi sul trono di Nettuno, e quindi, semplicemente non se ne parla.

Che resta?
Il probabile match winner delle prossime elezioni : il M5 Stelle.
Il suo capo, il lider maximo Beppe Grillo, sta cercando un leader conosciuto in grado di tenere a bada i baldi grillini, sia quelli più esperti che la maggioranza, fatta di inesperti.

Ed allora uno come Ferruccio  potrebbe essere papabile per il Grillo nazionale?

Per Grillo certo che si, ma qui il problema è per FDB.
Due i punti di domanda pesanti e insormontabili. Il giustizialismo troppo spinto dei grillini ed alcune loro posizioni in economia un po' troppo discutibili, la più importante delle quali è l'antieuropeismo troppo dichiarato.

Su entrambi gli aspetti FDB  non potrebbe mostrarsi in sintonia, salvo perdere la faccia con tutti quei poteri forti che ha incrociato nel corso della carriera.


Quindi che dire, alla fine il risultato ( magari pura fantascienza) sarebbe così sintetizzabile: meno interventi ai convegni importanti (certo un non problema per un professionista economicamente solido) e senza sbocchi pure l'eventuale sogno di un po' di carriera politica.

Entrambi aspetti interessanti per un uomo, come Ferruccio De Bortoli, amante dell'immagine e dell'esserci.

Ed allora valeva la pena scrivere 'Poteri forti'?.
Sicuramente si dirà l'autore insieme ad altri.
Invece qualcun altro, da Renzi, alla Boschi e altri rappresentanti di poteri più o meno forti, potrebbe propendere per il 'forse no' o un 'sicuramente no'.

Unica discriminante la prospettiva da dove lo guardi.
 

Tags:
ferruccio de bortoli
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