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Cronache
A Katowice (Polonia) si discute del futuro del mondo

Katowice, Polonia. Il gotha mondiale in campo ambientale è riunito in questa città polacca ad est di Cracovia, nel voivodato dell’Alta Slesia. Una città a vocazione industriale, con molte miniere di carbone e forse proprio per questo è stata scelta come sede della Cop24 (Conferenza delle parti), organizzata dalle Nazioni Unite. Il governo giallo - verde sta mostrando una attenzione costante ai problemi dell’ambiente grazie all’azione del ministro Sergio Costa, voluto da Di Maio alla guida del dicastero verde. Costa si è distinto, da generale della guardia forestale, per aver scoperto la più grande discarica d’Europa nella Terra dei fuochi. Ma anche la Lega ha una sua sottosegretaria, Vannia Gava, che vede nel green economy un motore di sviluppo. Salvatore Micillo, sottosegretario M5S, ha invece vinto il premio “Ambientalista dell’anno” conferito da Legambiente. Ma torniamo all’evento polacco. Le Cop sono degli incontri annuali specificatamente dedicati ai Cambiamenti climatici ed hanno segnato la recente storia dell’impegno mondiale, con il Protocollo di Kyoto (Cop3). I Cambiamenti climatici sono frutto dell’azione dei cosiddetti gas serra, tra cui il più noto è la CO2 (anidride carbonica), che sono emessi nei processi chimici di combustione fossile e riflettono verso la Terra il calore riemesso dal nostro pianeta. Questa energia intrappolata nell’atmosfera, appunto l’effetto serra, ne provoca un aumento della temperatura che produce, a sua volta, gli evidenti fenomeni mondiali di cambiamento del clima. Tre anni fa, nel 2015, c’è stata la Cop21 a Parigi in cui si è deciso di contenere l’aumento mondiale della temperatura a 2 gradi (consigliati 1.5) rispetto ai valori pre-industriali. Questo obiettivo si raggiungerà grazie alle “emissioni zero” di gas serra da ottenersi “il più presto possibile”. Tale valore della temperatura è quello massimo consentito estrapolato dai modelli matematici  per evitare il “punto di non ritorno” sui fenomeni climatici estremi. Dal 2 al 14 dicembre si parlerà a Katowice di azioni concrete per liberarsi dai combustibili fossili per implementare concretamente l’accordo di Parigi tramite tre azioni: linee guida, inizio dell’azione di diminuzione di CO2 entro il 2020 e aiuto finanziario ai Paesi più a rischio. La sfida è quella della decarbonizzazione dell’economia con la sostituzione con fonti rinnovabili e l’aiuto della efficienza energetica. Per questo la conferenza polacca rappresenta un punto fondamentale per preservare il nostro pianeta. Tuttavia, il presidente polacco Andrzei Duda ha già dichiarato che “la Polonia non può rinunciare al proprio carbone” destando le preoccupazioni delle organizzazioni ambientaliste e del Presidente dell’Onu Antonio Guterres. Nonostante questo, si spera che alla fine si raggiunga un accordo che permetta di proseguire il percorso post - Kyoto iniziato tre anni fa.

 

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