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Cronache
Aborto, l'ordine dei medici di Roma: "Il Lazio discrimina gli obiettori"

"Prevedere un concorso soltanto per non obiettori di coscienza ha il significato di discriminazione di chi esercita un diritto sancito dalla bioetica e dalla deontologia medica". E' il commento di Giuseppe Lavra, presidente dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, rispetto alla vicenda del concorso all'Ospedale San Camillo della Capitale, riservato soltanto ai non obiettori di coscienza. "Soltanto ragioni superiori potrebbero consentire di superare il diritto fondamentale di invocare legittimamente l'obiezione di coscienza in determinate situazioni. Ma queste ragioni "superiori" non ci risulta esistano", rileva Lavra. "Infatti, non risulta che i servizi di IVG, nel rispetto della legislazione, non siano mai stati assicurati nell'azienda Sanitaria pubblica. Inoltre, ove si verificassero difficolta' ad assicurare il servizio in questione si avrebbero numerosi strumenti normativi di carattere flessibile, che, utilizzati, potrebbero tranquillamente superare tali ipotetiche difficolta'". "Il fatto che si ricorra invece a una tale forzatura gestionale e amministrativa, conculcando un diritto inalienabile, allarma chi ha il dovere di tutelare la professione medica nei suoi aspetti fondamentali della bioetica e della deontologia che sono ad esclusiva garanzia della comunita' sociale", prosegue il presidente dei camici bianchi Lavra di Roma. "Pertanto, come Ordine chiedo al presidente della Regione Lazio di revocare l'atto iniquo e, al contempo, al Comitato Centrale della nostra Federazione nazionale, la FNOMCEO, di pronunciarsi ufficialmente su questa vicenda".  

Aborto: Zingaretti, obiezione coscienza nel Lazio garantita

Quella del San Camillo di Roma, dove e' stato messo a punto un bando per l'assunzione di due medici non obiettori, e' "sicuramente di una novita' assoluta nel panorama della sanita' italiana. Occorre puntualizzare pero' che in questa vicenda l'obiezione di coscienza e' garantita al 100%: per rispettare l'applicazione e' stato promosso un bando per 2 unita' di personale su oltre 2.200 operatori del settore, in un servizio strettamente finalizzato a operare richieste di interruzione di gravidanza". Lo precisa in una nota il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Chi legittimamente e' obiettore - prosegue - non ha partecipato a questo bando e potra' portare le sue professionalita' in altri campi del servizio sanitario e dello stesso Dipartimento della salute della donna e del bambino. Come al momento avviene per il 78% dei medici obiettori in servizio nel Lazio". In generale, ricorda il governatore, nel Lazio "l'applicazione della legge 194 funziona: dal 1987 si e' passati da 21.274 casi di interruzione di gravidanza a 9.617 nel 2015, con una riduzione del 55%. In questo contesto, comunque positivo, l'obiettivo e' garantire la piena applicazione della legge. Sia per quanto riguarda i diritti della salute delle donne, quindi anche nella pratica dell'interruzione di gravidanza, sia per gli strumenti di prevenzione previsti dalla legge 194. Compito istituzionale della Regione e' applicare una legge dello Stato, la 194, nella sua interezza". In ogni caso la Regione Lazio "e' attiva anche per rilanciare le azioni per la prevenzione dell'interruzione di gravidanza, attraverso l'educazione e l'informazione. Tra i pilastri di quest'azione, c'e' il potenziamento della rete dei consultori del Lazio, su cui a brevissimo verra' presentato dalla Regione Lazio un piano per il rafforzamento infrastrutturale e di personale".

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aborto ordine medici obiettoriobiettori ordine medici
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