Afghanistan, attacchi contro due moschee: numerosi morti
Due attacchi separati contro due moschee in Afghanistan hanno causato la morte di decine di fedeli riuniti per la preghiera del venerdì. Il primo è avvenuto in una moschea sciita di Kabul, il secondo in una moschea sunnita di Ghor, provincia centrale dell'Afghanistan.
Nella capitale afgana, la struttura religiosa colpita è quella di Imam Zaman, che si trova nel quartiere occidentale di Dahst-e-Barchi, abitato dalla minoranza etnica Hazara (sciiti). Qui un uomo ha prima aperto il fuoco sui fedeli e poi si è fatto esplodere causando almeno 32 morti, tra cui donne e bambini, e 41 feriti. La moschea è la stessa in cui il 25 agosto 2017 un commando di quattro attentatori, affiliati allo Stato Islamico, aveva fatto irruzione provocando la morte di molti fedeli.
A Ghor un altro kamikaze si è fatto esplodere uccidendo almeno 33 vittime, tra cui un comandante locale. L'attentato, ha reso noto il capo della polizia provinciale, generale Ghulam Mustafa Mohsini, è avvenuto nel distretto di Du-Layna, nella moschea di Khawajagan, e il comandante ucciso si chiama Fazal Ahmad. La deflagrazione è avvenuta mentre i fedeli erano riuniti per pregare un importante miliziano anti-talebano e i suoi uomini.
Secondo l'emittente tv Al Jazeera, gli attacchi non sono ancora stati rivendicati, tuttavia gli attentati contro luoghi di preghiera sciiti, la maggioranza delle volte, sono stati compiuti dallo Stato Islamico.
Secondo un report diffuso la scorsa settimana dalle Nazioni Unite, quest'anno la popolazione sciita dell'Afghanistan è stata spesso vittima di attacchi: con almeno 84 persone morte e 194 ferite in attentati contro moschee e cerimonie religiose.