Ilva, ancora una morte a Taranto
Le priorità sono sicurezza e salute, per i lavoratori e per il territorio
Tra una gestione commissariale e l'altra la gente continua a morire nell'Ilva. Il lavoro in quella fabbrica semina lutti e sofferenze! Non è possibile morire a 24 anni! Oggi è stato Giacomo Campo a pagare con la sua giovane vita per il mancato ammodernamento delle condizioni in cui si lavora nell'Ilva!
È una fabbrica vecchia e insicura. Sono indispensabili interventi urgenti per un ammodernamento strutturale. Che se ne prenda atto a tutti i livelli, istituzionali, sindacali e imprenditoriali.
Nessuno è contro le industrie, ma si deve lavorare in sicurezza. Ci si deve rendere conto che va tutelata la salute e la vita dei lavoratori, che vanno preservati l'ambiente e i cittadini intorno, mettendoli al riparo da emissioni tossiche e, peggio, cancerogene.
Sicurezza e salute, per gli operai e per il territorio. Il profitto viene dopo.
Per questo, è prioritaria la riconversione ad energia pulita della centrale che produce energia nell'Ilva. Sì alla decarbonizzazione: sostituiamo le fonti fossili. Avanti col gas. E se Tap dev'essere, che serva innanzitutto ad alimentare le centrali Enel di Cerano e quella di Taranto, per tutelare la salute dei Brindisini, dei Tarantini e dei Pugliesi.