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Cronache
Armando Spataro va avanti nella sua meritoria inchiesta sui gendarmi francesi

Il 2 agosto scorso due distinti cittadini italiani sono stati fermati presso Gimont di Cesana torinese con richiesta di esibire i documenti di identificazione da quattro militari vestiti con mimetica antiproiettile, armati e che parlavano francese.

Gimont si trova a circa 2 chilometri dal confine francese e il Capo della Procura torinese, Armando Spataro, ha dichiarato che: «Abbiamo elementi che ci permettono di dire che si tratta di corpi speciali della gendarmeria francese».

La vicenda di Gimont fa seguito a quella di Bardonecchia (sempre in Piemonte) del 30 marzo scorso ed ai più recenti fatti di qualche settimana fa che hanno visto i gendarmi francesi riportare in Italia dei migranti di nascosto a mo’ di trafficanti di immondizia o rifiuti pericolosi in netta contrapposizione con i falsi proclami di accoglimento (per gli altri).

Sulla vicenda del 2 agosto però c’è una novità: la Procura di Torino aveva aperto sulla vicenda un fascicolo, su segnalazione dei due stessi cittadini italiani, tecnicamente con un “modello 45” e cioè a carico di ignoti e senza ipotesi di reato, mentre ora si passa ad un “modello 44”, cioè sempre a carico di ignoti, ma con ben precise ipotesi di reato e cioè porto illegale di armi da guerra in territorio italiano e minaccia armata a due cittadini italiani.

Il passaggio di livello è avvenuto dopo adeguato riscontri investigativi.

Dunque ammirevole l’azione del Procuratore Capo Spataro che sta correttamente muovendosi secondo la legge, ma resta il nodo politico e cioè di come sia mai possibile che militari di un altro Stato entrino in uno Stato sovrano armati ed in assetto di guerra e non è neppure la prima volta.

I rapporti tra Italia e Francia sono peggiorati nettamente da quando Emmanuel Macron siede all’Eliseo. Lo stesso Macron osannato dai progressisti europei come un nuovo modello da seguire e che si sta rivelando sempre di più un ragazzetto presuntuoso e inetto che sta generando una serie di guai alla Francia.

Fa bene dunque Salvini a tenere alta la guardia ed a prendere adeguati provvedimenti come un posto fisso della Polizia alla frontiera, ma anche l’Unione europea dovrebbe afre la sua parte facendo sentire la sua voce istituzionale. Altrimenti poi, non si può lamentare della continua perdita di autorevolezza e la crescita dei movimenti sovranisti in ogni Stato della confederazione.

 

 

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