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Cronache
“Arata tentò di avvicinare Mattarella”. Caso Siri, intercettazioni clamorose
Foto: LaPresse

Arata tentò di avvicinare Mattarella senza riuscirci

Pd, su Salvini altre ombre pesanti, non può fuggire dal Parlamento 

“Sul caso Siri emerge un quadro inquietante relativo a presunti condizionamenti sulla sua nomina nel Governo. E’ evidente che il Ministro Salvini, che ha incontrato nei giorni scorsi le parti sociali con al fianco Siri, non può fare finta di niente e ha il dovere di spiegare in Parlamento se e chi lo ha condizionato, e per quali motivi, per la nomina dell’ex sottosegretario. Si tratta di ombre pesanti sulle quali è necessario fare chiarezza in Parlamento”. Lo scrive in una nota la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli.

Paolo Arata e suo figlio Federico tentarono di avvicinare, senza risultati, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tramite l'ambasciatore americano, al fine di far ottenere ad Armando Siri un incarico governativo. E' quanto emerge dall'informativa di 310 pagine della Dia di Trapani che l’aggiunto della capitale, Paolo Ielo, e il pm Mario Palazzi, hanno depositato al gip Emanuela Attura in vista dell’incidente probatorio del prossimo 25 luglio nell'ambito dell'inchiesta che vede indagato per corruzione insieme ad Arata lo stesso senatore Siri.   

"Nella serata del 17 maggio 2018, Federico Arata chiama il padre Paolo dicendogli senza mezzi termini – si legge nelle carte depositate – che Siri lo aveva chiamato poco prima chiedendogli di contattare l’ambasciatore americano in Italia (verosimilmente Lewis Michael Eisenberg) affinché costui intervenisse sul presidente Mattarella per 'sponsorizzarlo' per un incarico governativo, poi aggiungeva che aveva provato a chiedere al cardinale Raymond Leo Burke di avvicinare il suddetto ambasciatore, senza ottenere l’effetto sperato, atteso che il cardinale gli aveva riferito di non avere rapporti con quel diplomatico”. Nell'intercettazione Federico afferma: “Papà, Armando che mi ha chiamato poco fa... mi ha detto se potevo fargli arrivare qualche sponsorizzazione dall’ambasciatore americano che a quanto pare... boh... si sente con il presidente Mattarella e allora papà... omissis... il cardinale non lo conosce questo ambasciatore e l’ambasciatrice quell’altra sta in America quindi mi ha... l’ho chiamato, ma mi ha detto che è... era difficile che poteva... anzi è difficile non...potrei avere anzi un effetto contrario e comunque non...lo conosce e quindi...".

I due Arata, non riuscendo ad avere un collegamento “con l’ambasciatore tramite il cardinale, concordavano di provare ad agevolare comunque sia Siri cercando di raggiungere l’ambasciatore tramite Steve Bannon (ex consulente del presidente Trump). Federico Arata afferma: “Poi ho scritto... poi... visto che tutto il giorno come al solito che mi sento un quell’altro... ha detto... poi dopo gli ho scritto... a quest’altro qua e lui è amico dell’ambasciatore”. Il padre quindi chiede: “Cioè Bannon dici...stai parlando giusto?... Sì sì...usalo perché Armando è un amico”.

Dia, non risultano telefonate tra Salvini e Arata

In merito alla intercettazione in cui Paolo Arata afferma che "Salvini ha chiamato anche casa nostra" la Dia precisa nella informativa di "non avere registrato interlocuzioni telefoniche tra Arata e Salvini".

Dia, "Arata provò a organizzare incontro Giorgetti-Bannon"

“L’ulteriore conferma del fatto che Steve Bannon aveva incontrato Armando Siri si otteneva da una chiamata che Paolo Arata faceva alla segretaria del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti. Nella chiamata, tra le altre cose, Arata diceva alla segretaria di Giorgetti che avrebbe voluto far incontrare Bannon (ex stratega del presidente americano, Donald Trump) con Giorgetti, prima del venerdì successivo, atteso che per quella data l’americano sarebbe andato via dall’Italia”. A scriverlo sono gli investigatori della Dia nell’informativa di 310 pagine depositata dall’aggiunto di Roma, Paolo Ielo, e dal pm Mario Palazzi, al gip Emanuela Attura in vista dell’incidente probatorio del prossimo 25 luglio nell'ambito dell'inchiesta che vede indagati per corruzione sia l’ex forzista Arata che il senatore Siri.

Nell’intercettazione, Arata afferma: “Gli dica a Giancarlo che si perde una cena tutta a base di tonno rosso siciliano... dall’antipasto... il dolce no... il resto sì...(...) così lo facciamo ancora un po' arrabbiare... visto che lo stanno facendo arrabbiare i Cinque Stelle...”. Interviene nella conversazione il figlio di Arata, Federico: “Ma non è per incontrare me e perché più che altro poi l’Americano venerdì riparte... e per questo che... ha incontrato Salvini, ha incontrato Siri non ha incontrato Giancarlo che è lui il responsabile degli esteri quindi questo... per questo ci tenevo...”.   Le indagini della procura della Capitale sono tutt’ora in corso per capire se le parole di Arata siano frutto o no di millanterie. Siri, dal canto suo, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.

SIRI: ARATA INTERCETTATO, 'SALVINI HA CHIAMATO CASA NOSTRA IERI' - "Ieri sera c'è stato Armando da noi, Di Maio vuole andare alle attività produttive". Così Paolo Arata, ex parlamentare di Forza Italia indagato per corruzione, parlava con il figlio Francesco il 23 maggio dello scorso anno. Il dialogo compare nell'informativa della Dia di Trapani.  "Che palle, sicuro ci va?" chiede Francesco. "E ci va sicuro, l'ha chiesto lui! Allora - aggiunge ARATA - Salvini non sa dove mettere Armando (Siri, ndr.) poi io gli ho detto che deve fare il vice ministro con la delega dell'energia e lui lo ha chiesto a Salvini e Salvini ha chiamato anche casa nostra ieri".

SIRI: INQUIRENTI, 'ARATA SI PRODIGO' PER INCARICO GOVERNO' - "Nei giorni precedenti alla formazione dell'attuale governo, Paolo ARATA si prodigava, su richiesta esplicita di Armando Siri, affinché quest'ultimo ottenesse un importante incarico". E' quanto si legge nell'informativa della Dia di Trapani.

SIRI: INQUIRENTI, 'ARATA CHIESE E OTTENNE BIOMETANO IN CONTRATTO GOVERNO' - L'imprenditore, ex parlamentare di Forza Italia e indagato a Roma per corruzione, chiese e ottenne grazie all'ex sottosegretario leghista Armando Siri "che nel contratto di governo tra Lega e Cinque stelle si parlasse di biometano, onde poter utilizzare tale argomento a proprio favore". E quanto si legge nell'informativa della Dia di Trapani, depositata in vista dell'incidente probatorio di giovedì prossimo, e  nella quale è allegata la pagina del contratto di Governo Lega-M5S in cui si fa riferimento al biometano.

SIRI: ARATA INTERCETTATO, 'IN DECRETO RINNOVABILI FACCIO METTERE QUELLO CHE CI SERVE' - "Ci mettiamo mano al 100% al decreto sulle rinnovabili, l'ho fatto bloccare". E' quanto diceva Paolo ARATA, indagato per corruzione, parlando con il figlio nel maggio del 2018, in un passo dell'informativa della Dia. In una conversazione del 17 maggio 2018 tra Paolo ARATA e il figlio Francesco, riportata nell'informativa della Dia di Trapani, l'imprenditore indagato per corruzione, "forte della provata disponibilità di Armando Siri, che gli aveva consentito di bloccare il cosiddetto 'decreto Calenda' e fiducioso nel fatto che lo stesso senatore avrebbe a breve ricoperto un rilevante incarico di governo, diceva al figlio che grazie a Siri, appunto, avrebbero avuto la possibilità di far inserire nel prossimo decreto sulle rinnovabili norme di favore rispetto ai loro investimenti siciliani in quel settore come detto condivisi con il noto Vito Nicastri".  "Ci mettiamo mano al 100% al decreto sulle rinnovabili, l'ho fatto bloccare… Quindi dobbiamo lavorarci un po' bene anche sul fotovoltaico… Datemi qualche idea di cosa volete che venga messo dentro…- diceva Paolo ARATA al figlio -. Lui (Vito Nicastri ndr) se la studia e ci facciamo mettere le cose che ci interessano a noi"... "E facciamo mettere quello che vogliamo - prosegue -. Facciamo a provare subito nel giro di un mese e lo mandiamo via".

SIRI: INQUIRENTI, 'ARATA CHIESE AIUTO A CARDINALE BURKE' - Fra le mosse di Paolo ARATA per sponsorizzare Armando Siri nella formazione del governo c'è anche l'aiuto chiesto al cardinale statunitense Raymond Leo Burke, "importante esponente della Chiesa Cattolica", vicino a "Steve Bannon, giornalista e politico statunitense, già capo stratega del presidente Usa Donald Trump dal 20 gennaio al 18 agosto 2017".  E' quanto si legge nell'informativa della Dia di Trapani. Secondo gli inquirenti, ARATA, indagato per corruzione dalla Procura di Roma, auspicava in particolare un intervento dell'alto prelato direttamente sul sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in favore di Siri. Nella stessa conversazione, ARATA chiede al cardinale di intervenire anche in favore del figlio Federico, per fargli ricoprire l'incarico di viceministro al ministero degli Esteri. "Federico mi ha chiamato adesso da Dubai…(…) di ricordarle se può fare quel famoso intervento su Giorgetti dagli Stati Uniti, ecco mi ricorda, ma lei non ha bisogno…di essere ricordato" dice ARATA. "Sì sì quando è il momento giu…io sono pronto quando lei mi dic…mi dica…io invierò subito a …(inc)" replica Burke. "Ecco invece dagli Stati Uniti riesce, mi diceva Federico a far arrivare qualche messaggio…perché se lui Federico andasse agli Esteri, come vice ministro…sarebbe una cosa importante per tutti (…) è deciso anche per gli Stati Uniti…perché avendo un buon rapporto e - sottolinea ARATA - perché rischia di andare agli esteri Di Maio…e ora capisce…e allora gli mettiamo a fianco Federico…bhe è una bella garanzia…ecco per tutti…".

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